varie, 9 marzo 2006
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Johnson Jack
• Oahu (Stati Uniti) 18 maggio 1975. Cantante • «[...] uno che demolisce i luoghi comuni. Primo: quella dei Beach Boys è la musica dei surfisti. ”Mio papà mi ha raccontato che all’epoca non sono mai stati parte della surf culture. La gente fuori dal giro credeva che i surfisti ascoltassero quella musica, ma non è mai stato così. Piuttosto vanno bene G. Love & Special sauce o Ben Harper”. Jack è un’autorità nel campo. nato e vive alle Hawaii, ai tempi del college stava per diventare un professionista della tavola, poi si è trasformato in regista di film su quello sport. Infine si è scoperto musicista e ha pubblicato quattro album [...] Secondo luogo comune sfatato: chitarre acustiche e atmosfere rilassate vanno bene per i teatri, i palazzetti sono per il rock. [...] con la sua chitarra acustica, stando sul palco a piedi nudi e occhi chiusi, e una band ridotta all’osso (basso, batteria e tastiere) a Manchester ha trascinato una platea di 15 mila fan. [...] ”Tutti i miei dischi hanno seguito il percorso: scrittura, prove, registrazioni. Queste canzoni sono nate guardando il film, ma non le abbiamo provate bene. Ma a Milano potremmo farne qualcuna”, spiega Jack. [...] Ultimo luogo comune. Le rockstar sono maledette. Jack alle Hawaii ha una fondazione che si chiama Kokua (aiuto) per sostenere l’educazione ambientale nelle scuole e, altro che groupies, in camerino ci sono sempre moglie e figlioletto di due anni. Preferisce il surf o la musica? ”Il primo è il giorno, un’attività egoista, da svolgere in solitudine per meditare; la seconda è la notte, una cosa da condividere, sociale”» (Andrea Laffranchi, ”Corriere della Sera” 9/3/2006).