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 2006  marzo 09 Giovedì calendario

Banalità. Hannah Arendt, inviata come corrispondente di ”The New Yorker” al processo a Eichmann, fu impressionata dalla mediocrità del personaggio che durante le udienze si esprimeva solo con clichés e frasi retoriche, e per descrivere la sua enigmaticità, coniò l’espressione ”banalità del male”, per dire che si trattava di una persona incapace di pensare (thoughtlessness), cioè di vedere le cose dal punto di vista degli altri: "Quella lontananza dalla realtà e quella mancanza di pensiero possono essere molto più pericolose di tutti gli istinti malvagi che forse sono innati nell’uomo"

Banalità. Hannah Arendt, inviata come corrispondente di ”The New Yorker” al processo a Eichmann, fu impressionata dalla mediocrità del personaggio che durante le udienze si esprimeva solo con clichés e frasi retoriche, e per descrivere la sua enigmaticità, coniò l’espressione ”banalità del male”, per dire che si trattava di una persona incapace di pensare (thoughtlessness), cioè di vedere le cose dal punto di vista degli altri: "Quella lontananza dalla realtà e quella mancanza di pensiero possono essere molto più pericolose di tutti gli istinti malvagi che forse sono innati nell’uomo".