8 marzo 2006
Rosario Di Stefano, di anni 54, proprietario di un’impresa di trivellazioni, era stato preso di mira dai ladri che a più riprese gli stavano portando via gli attrezzi da lavoro custoditi in un podere coltivato ad arance
Rosario Di Stefano, di anni 54, proprietario di un’impresa di trivellazioni, era stato preso di mira dai ladri che a più riprese gli stavano portando via gli attrezzi da lavoro custoditi in un podere coltivato ad arance. Sabato 4 marzo disseminò il terreno del deposito con assi chiodate per bucare le gomme dei ladri, quindi si appostò in un vecchio casolare. Nella notte, l’arrivo di un furgoncino da cui scesero Mauro Valenti, 36 anni, e il fratello Michele di 28. Il Di Stefano aspettò che i due si mettessero a caricare la sua roba, si avvicinò da dietro e sparò almeno sei colpi col fucile caricato a pallini. Mauro Valenti morì subito, il fratello riuscì a scappare all’ospedale dove un poliziotto ascoltò il suo racconto. In questura Di Stefano raccontò d’aver sparato in aria un colpo solo. Due giorni dopo il cadavere fu trovato sul greto di un torrente asciutto, il furgoncino bruciato pochi chilometri più in là. Non lontano da contrada Camemia, territorio di Mineo, a sud di Catania.