8 marzo 2006
STAITI DI CUDDIA Tomaso.
STAITI DI CUDDIA Tomaso. Nato a Vercelli il 2 dicembre 1932. Giornalista. «Più dandy che fascista. ”I danni causati dall’antifascismo alla figura di Benito Mussolini sono stati minori di quelli finora causatigli dalla nipote Alessandra”. Basterebbe una frase come questa [...] Staiti è stato un fascistone guascone e irregolare che nel suo stesso partito si è litigato con mezzo mondo, fino a esserne sbattuto fuori. Irresistibile dandy, gran frequentatore di beltà femminili, molto più a suo agio nel parlare di Juventus con Giovanni Agnelli che non a parlare di politica con Pino Rauti, Staiti di manrovesci ne molla a più non posso, innanzitutto contro quelli della sua parte (’L’uomo in Lebole” è la memorabile definizione di Fini). [...] manrovesci letterari, perché la specialità di Staiti è il manrovescio fisico. Il giorno in cui esplose la bomba di piazza Fontana ne mollò un paio a uno che non c’entrava niente, un senatore comunista che come lui era accorso sul posto, e questo perché riteneva che la bomba l’avessero messa quelli di sinistra. Famoso è il marovescio che mollò in pieno Montecitorio al povero Giovanni Goria. [...] il suo dandismo, la sua passione per ”i soldati della sconfitta” [...] diverte che uno dei suoi più grandi amici sia Gigi Rizzi, quello che per tre mesi si installò nel letto della Bardot. E a proposito di personaggi irregolari, un altro grande amico di Staiti è stato Albert Spaggiari, uno che per metà era uno scassinatore di banche e per metà un fascista romantico. [...]» (Giampiero Mughini, ”Il Foglio” 8/3/2006).