Varie, 8 marzo 2006
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MCCARTHY Cormac Providence (Stati Uniti) 20 luglio 1933. Scrittore. Il suo primo lavoro, Il guardiano del frutteto, viene pubblicato nel 1965
MCCARTHY Cormac Providence (Stati Uniti) 20 luglio 1933. Scrittore. Il suo primo lavoro, Il guardiano del frutteto, viene pubblicato nel 1965. Poi è la volta di Il buio fuori e Figlio di Dio, ma la notorietà arriva con Meridiano di sangue del 1985 (il New York Times lo metterà al terzo posto dei migliori romanzi di fine Novecento dopo Amatissima di Toni Morrisone Underworld di Don DeLillo). Nel 2005 scrive Non è un paese per vecchi, scelto dai Coen per l’omonimo film. Nel 2006 vince il premio Pulitzer per la letteratura con La strada. Vive a Tesuque, New Mexico, con la moglie Jennifer Winkley e il figlio John • «[...] autore che fino a pochi anni fa era esclusivamente di culto, ma che oggi è tradotto in tutto il mondo e di cui si celebrano unanimemente i ”capolavori” [...] ha cambiato il proprio nome di battesimo Charles in quello del re Cormac per onorare la propria origine irlandese. Sesto di sei figli, è stato allevato secondo i dettami del cattolicesimo dal padre Charles, un avvocato che per questioni di lavoro si è trasferito ripetutamente con la sua famiglia tra la costa orientale ed il sud del paese. Sin da giovane il futuro scrittore ha individuato nei territori del sud una dimensione epica, che si sposava con una concezione della vita estrema nella quale ogni uomo si trova in ogni momento ad essere artefice in maniera ineluttabile del proprio destino. Da quando ha deciso di rinunciare alla opportunità lavorativa offerta dalla professione paterna, e a dedicare la propria vita alla letteratura, McCarthy ha volto ogni proprio sforzo letterario ed esistenziale alla ricerca dell’essenza ultima di ogni azione: i plot dei suoi romanzi sono spesso riassumibili in pochi avvenimenti, ma quello che racconta rappresenta sempre un percorso esistenziale e spirituale. In Oltre il confine, uno dei suoi libri più belli e struggenti, quasi la metà dell’intera vicenda è occupata dalla descrizione dell’inseguimento di una lupa da parte di un giovanissimo cowboy, ma al di là delle descrizioni delle azioni di caccia, degne di Hemingway e London, e del rapporto tra un essere razionale ed un animale che si sa esprimere unicamente attraverso la propria ferocia, emerge una visione del mondo che anela perennemente alla purezza, e che si interroga, religiosamente, sul destino umano di chi è stato scacciato dal paradiso. All’epoca della pubblicazione i suoi primi libri hanno causato turbamento e fastidio per la violenza esplicita ed estrema, e la consacrazione critica si deve in buona parte [...] a Harold Bloom, che li paragonò per qualità a quelli di De Lillo, Pynchon e Roth. Un altro personaggio chiave nella sua evoluzione letteraria è stato Albert Erskine, il leggendario editor di Willliam Faulkner, che ha seguito i suoi primi vent’anni di carriera narrativa, e al quale McCarthy si rivolse con un primo manoscritto nel quale diceva ”scrivo a lei perché è l’unico editor di cui conosco il nome”. Nel momento in cui ricevette il primo plico, Erskine riconobbe immediatamente il sicuro talento letterario del romanziere e si fece garante presso la Random House, casa editrice che McCarthy ha abbandonato per la Knopf quando l’editor decise di ritirarsi. Da allora ha continuato a scrivere storie di uomini che affrontano in solitudine il proprio destino e cercano di contrastare con ogni mezzo il mistero dellù’esistenza. [...]» (’la Repubblica” 5/1/2007) • «[...] Su di lui si raccontano molte cose. Si dice che abbia vissuto per anni senza casa, spostandosi per il Texas da un motel all’altro, mangiando nelle tavole calde, portando i suoi panni sporchi nelle lavanderie a gettone, facendo il bagno nei fiumi. [...] i romanzi di Cormac McCarthy sono scritti essenzialmente per chi è disposto a sapere cosa significa avere paura della vita» (Tommaso Pincio, ”il manifesto” 7/3/2006).