Margherita Belgiojoso, L’espresso 9/3/2006, pagina 105., 9 marzo 2006
Per colpa della guerra, in Cecenia le donne sono circa il 12 per cento più degli uomini e si sta registrando una profonda crisi demografica
Per colpa della guerra, in Cecenia le donne sono circa il 12 per cento più degli uomini e si sta registrando una profonda crisi demografica. Per risolvere il problema, il vicepremier Ramzan Kadirov parlando a una radio di Mosca ha proposto di ricorrere alla poligamia. L’idea è piaciuta al russo Vladimir Zhirinovski: «Allarghiamo la poligamia a tutta la popolazione russa, non solo ai musulmani. In primavera porteremo la legge davanti alla Duma». Anche in Russia c’è una progressiva diminuzione della popolazione a causa di un tasso di natalità molto basso. Secondo l’Istituto demografico nazionale di Mosca ciascuna donna russa ha in media 1,2 figli. La popolazione è di 143 milioni di persone: 10 milioni e mezzo in meno rispetto a 14 anni fa. Nei prossimi venti anni si prevede una ulteriore diminuzione di 20 milioni di persone. L’aspettativa media di vita per gli uomini è scesa a 58 anni mentre per le donne è 72. Le morti premature sono un problema soprattutto maschile: oggi in Russia ci sono 10 milioni di donne in più e non è difficile trovare villaggi abitati solo da babushke, le nonnine russe. Nel Paese la prima causa di mortalità è l’alcol, soprattutto fra i giovani, seguito dalla droga: la giornalista Anna Politkovskaya calcola che nella metà degli anni Novanta è morto di overdose il 50 per cento dei ragazzi nati tra il 1978 e il 1982. Sono in crescita Aids, suicidi e omicidi. Delovaya Rossia, associazione di piccole e medie imprese, sostiene che questo crollo demografico causerà una riduzione del Pil russo di quasi 400 miliardi di dollari.