Il Venerdì Repubblica 03/03/2006, pag.63 Anna Lombardi, 3 marzo 2006
Il sindaco si maschera per smascherare i tassisti. Il Venerdì 3 marzo 2006. Il sindaco di Praga è un trasformista
Il sindaco si maschera per smascherare i tassisti. Il Venerdì 3 marzo 2006. Il sindaco di Praga è un trasformista. No, questa volta le alleanze politiche non c’entrano: Pavel Bém, psichiatra di 42 anni, è fedele al suo Partito civico democratico e allo schieramento di centro destra. Solo che ama travestirsi e girare in incognito. Per una buona causa, intendiamoci, non distante dalla promessa di combattere la corruzione che gli valse la poltrona di primo cittadino nel 2002. L’obiettivo di Bém, infatti, è verificare perché i tassisti della sua città godano di una pessima fama. Da anni i turisti, risorsa fondamentale della capitale ceca, si lamentano con le rispettive ambasciate sostenendo che prendere un taxi a Praga equivale a farsi rapinare: tassametri truccati, costi spropositati, cambio sfavorevole se si vuole pagare in euro. Insomma, una situazione indegna di una grande città europea, tanto che il sito dell’ambasciata australiana avverte i suoi connazionali del pericolo e un parlamentare tedesco, vittima di un sovraccarico giudicato ”inammissibile”, ha protestato ufficialmente. Secondo il quotidiano locale Mlada Fronta Dnes, che un anno fa ha denunciato per primo i soprusi nei confronti dei turisti, il milione e mezzo di abitanti della capitale ceca utilizza quasi esclusivamente un servizio privato ed economico di minicab che si prenota telefonicamente. Neanche a dirlo, i tassisti sono andati su tutte le furie definendosi ”vittime di un’aggressione mediatica. Fra gli onesti qualche mela marcia c’è sempre ma non è certo un fenomeno diffuso”. Onesti o truffaldini patentati? La città ha finito per spaccarsi tanto da convincere il sindaco ad accettare l’invito del quotidiano Dnes e verificare personalmente. Ma certo, i panni del primo cittadino non sono i più adatti per una seria valutazione. Così il sindaco, fisico atletico e lineamenti regolari, non ha esitato a camuffarsi da elegante turista italiano, tanto più che si è specializzato in psichiatria da noi e parla bene la lingua. E’ il marzo 2005: scuriti e imbrillantinati i capelli, indossato un grande paio di occhiali neri, ha fatto su è giù per un intero pomeriggio lungo la più tipiche delle tratte turistiche, quella che unisce il castello alla città vecchia. Tre chilometri che, se tutto va bene, si percorrono in meno di dieci minuti. Per Bém è un colpo: ”Non credevo che la situazione fosse così grave” dichiara al termine della giornata ”provvedo immediatamente a rinforzare i controlli, ma i turisti è meglio che contrattino il viaggio prima di salire sulle auto”. Sì: perché il sindaco in incognito ha speso fra le cinque e le sette volte più del dovuto. A un anno di distanza ci sono effettivamente più controlli, ma i tassisti continuano a protestare, sentendosi perseguitati. Il primo cittadino, allora, è tornato a verificare: questa volta con un travestimento più elaborato. Ha evitato di radersi per tre giorni, un vero sacrificio (’sono un uomo molto ordinato”), ha indossato abiti eccentrici e si è nascosto dietro i soliti occhiali neri, spacciandosi per una rockstar inglese (’amo il rock”) appena scesa dall’aereo e in città per la prima volta. Conclusioni? Bém nei panni, diciamo, di Bono ha constatato che qualcosa è veramente cambiato:ora i tassisti si limitano a raddoppiare il pedaggio. E senza neanche bisogno della mancia offrono diversi supplementi: dagli indirizzi delle migliori discoteche, a marijuana pronta consegna e prostitute a domicilio. Per il sindaco, agguerrito sostenitore della lotta alle droghe, si apre una nuova crociata. Dietro gli occhiali scuri, sta certo già pensando al prossimo travestimento... Anna Lombardi