Questo sito utilizza cookies tecnici (propri e di terze parti) come anche cookie di profilazione (di terze parti) sia per proprie necessità funzionali, sia per inviarti messaggi pubblicitari in linea con tue preferenze. Per saperne di più o per negare il consenso all'uso dei cookie di profilazione clicca qui. Scorrendo questa pagina, cliccando su un link o proseguendo la navigazione in altra maniera, acconsenti all'uso dei cookie Ok, accetto

 2006  marzo 07 Martedì calendario

Federica balestrieri è il primo volto femminile a con durre da sola un programma di motori. Quando ero piccola mio nonno mi portava sempre a vedere la Mille Miglia

Federica balestrieri è il primo volto femminile a con durre da sola un programma di motori. Quando ero piccola mio nonno mi portava sempre a vedere la Mille Miglia. La mia città, Brescia, è sempre stata terra di motori: ecco da dove nasce la mia passione per il mondo delle quattro ruote». Chi parla non è un uomo, come sarebbe ovvio attendersi, ma una donna, Federica Balestrieri, primo volto femminile a condurre da sola un programma di motori, Pole Position (per il terzo anno consecutivo). La trasmissione, in onda su Raiuno, riprende il 12 marzo in contemporanea con l’inizio della nuova stagione della Formula 1, che quest’anno parte da Sakhir con il Gran Premio del Bahrain. Come sei riuscita a dimostrare che donne e motori possono stare insieme? «Diciamo che per una donna è due volte difficile acquisire una certa credibilità, un’identità professionale. E quando parla di qualcosa considerato di competenza maschile non può mai sbagliare. Un paio di anni fa per esempio mi è capitato un lapsus evidente durante la conduzione di Pole position: ho detto cavalli al posto che cilindri, tipo che le potenze dei motori toccavano gli 800...cilindri! Era chiaramente un lapsus ma i telespettatori uomini hanno mandato una valanga di email di protesta. Fossi stata un uomo non lo avrebbero fatto! Nell’ambiente delle corse invece bazzico da quando avevo 18 anni per cui sono cresciuta con molti piloti ed ingegneri che mi conoscono dalle formule minori. E dunque mi stimano, sanno che percorso ho avuto». Come è iniziata la tua carriera di giornalista specializzata in motori? «Ho iniziato a collaborare con i quotidiani locali quando avevo 18 anni e seguivo i piloti bresciani, molti amici miei, che correvano nelle formule minori. Quando nel ’89 Giuseppe Lucchini, figlio dell’allora presidente della Confindustria e bresciano, entrò in Formula Uno con la Scuderia Italia, il ”Giornale di Brescia” mi mandò ai gran premi per raccontare quell’avventura». Ti piace la guida sportiva, oppure la segui solo come giornalista? «Mi piace da morire. Ho seguito anche molti rally, soprattutto all’inizio e mi sarebbe piaciuto correre ma i miei genitori non erano dell’idea. Nella vita di tutti i giorni invece guido... una bicicletta! Adoro andare in giro in bici per Milano! Ho una vecchia auto che sta sempre parcheggiata sotto casa». Vedi un futuro per le donne in Formula Uno? «Assolutamente no! La F1 è uno sport maschile. Troppo fisico, nonostante gli aiuti elettronici. Qualche donna tipo Danika Patrik corre nelle gare americane ma mi sembra faccia fatica anche lì». è cambiata molto la Formula Uno rispetto a quando hai iniziato a seguirla? «è diventato un ambiente più chiuso, una gabbia dorata che ha perso contatto con i tifosi. Nel 1990 feci un’intervista privata con Senna come giornalista accreditata dal ”Giornale di Brescia”. Oggi quel quotidiano non sarebbe neppure più accreditato ad un gran premio, accreditano solo le grosse testate. Adesso è difficile ottenere un faccia a faccia con Alonso, Raikkonen o Schumacher anche se si lavora alla Rai!». è cambiato molto il modo di raccontare la Formula Uno rispetto a qualche anno fa? «Sì, basta guardare Ezio Zermiani, un mito vivente. Lui è stato il precursore di tutti gli inviati di Formula Uno. Ai suoi tempi potevi andare ovunque, in pista, ai box: mitiche le sue interviste rincorrendo i piloti che tornavano a piedi ai box dopo un incidente. Io sono stata inviata ai box per 4 anni, oggi è tutto vietato. Non ti puoi muovere». Quale pilota della Formula Uno ricordi con maggiore piacere? «Ayrton Senna resterà sempre nel mio cuore. Era un grande professionista, ma anche una persona gentile, disponibile, un grande campione non solo in pista». Sei una tifosa della Ferrari? Ti piace il nuovo pilota Felipe Massa? «Sono italiana e tifo per gli italiani, mi fa piacere se vince la Ferrari ma anche se vincono Fisichella e Trulli! Felipe Massa lo conosco da quando correva in Formula Renault! è veloce e simpatico. Per lui è un anno importante perché nelle formule minori ha sempre vinto, ma in F1 deve ancora dimostrare tutto e il confronto con Schumi non è facile!» Valentino Rossi alla fine arriverà in Formula Uno? «Spetta a lui decidere. Secondo me ancora non lo sa neppure lui. Ero a Valencia quando ha fatto l’ultimo test con la Ferrari. è andato forte, ma è ancora lontano da quelli che lui stesso ha definito i piloti veri, per arrivare a vincere un gran premio deve ancora farne di strada! Bisogna vedere quanto è motivato e che voglia ha di macinare migliaia di chilometri di test».