Questo sito utilizza cookies tecnici (propri e di terze parti) come anche cookie di profilazione (di terze parti) sia per proprie necessità funzionali, sia per inviarti messaggi pubblicitari in linea con tue preferenze. Per saperne di più o per negare il consenso all'uso dei cookie di profilazione clicca qui. Scorrendo questa pagina, cliccando su un link o proseguendo la navigazione in altra maniera, acconsenti all'uso dei cookie Ok, accetto

 2006  marzo 06 Lunedì calendario

MORA Lele

MORA Lele (Dario) Bagnolo Po (Rovigo) 31 marzo 1955. Agente. Il 20 giugno 2011 fu arrestato con l’accusa di bancarotta fraudolenta pluriaggravata «per aver distratto denaro - scrisse il gip nell’ordinanza - per un valore complessivo di 8,4 milioni di euro e aver tenuto la documentazione della Lm Management in modo da non rendere possibile la ricostruzione del patrimonio e degli affari» • «Uomini quasi sconosciuti si muovono dietro il rutilante mondo dello spettacolo. Nomi che dicono poco alla gente: Presta, Mora, Caschetto, Franchino. La gente conosce la Ventura, conosce Bonolis, ma ignora che ogni loro mossa è consigliata, concordata, a volte imposta da questi Richelieu che poco appaiono e molto decidono. Sono i loro potentissimi agenti. Si dice che comandino più dei capistruttura e dei direttori di rete. Lele Mora è il più importante. [...] “Non ho tutto questo potere che dicono”, si difende [...] L’aspetto del Richelieu un po’ ce l’ha. [...] “Ho incominciato con la musica anni [...] nel 1978. Facevo il road manager. Ho iniziato con Loredana Bertè: le guidavo l’auto, le lavavo le mutande, le disfavo le valige, le facevo da confidente. Ricordi di gioventù? Canzoni? Miti? Fausto Leali, Deborah, A chi. I Pooh. Patty Pravo. Ma anche Orietta Berti e Nilla Pizzi. Sono un romantico degli anni ’60 [...] Totalmente apolitico. Amo la correttezza e la giustizia. Mio papà amava il Duce e mia mamma pure. In casa nostra è attaccata la testa di Mussolini. Sono andato anche a Predappio” [...] è stato in carcere [...] “Non l’ho mai nascosto. Ma la vicenda si è conclusa nel migliore dei modi [...] Nel senso che non avevo alcuna responsabilità”. Era un problema di cocaina. Maradona, Caniggia, Patty Pravo... “Era stata fatta una grande confusione e io ho chiarito la mia posizione [...] Ho cacciato via degli artisti che ho scoperto facevano uso di cocaina e non li ho più voluti. E poi mi danno del tossicomane, a me che non ho mai pippato [...] Ho sempre girato con bellissime donne” [...] una storia per una truffa. “Non era una truffa. Uno mi aveva pagato l’affitto con assegni postdatati. E per evitare che li incassassi mi ha denunciato. Anche qui tutto si è risolto in nulla” [...] Un po’ di evasione”. Cinque miliardi di evasione. “Ho pagato il mio condono e tutto è andato a posto. Quando c’è un forte giro di soldi, qualche errore si può fare, capita a tutti. Ho sbagliato, ho pagato [...] Non erano cinque miliardi [...] Un miliardo e otto [...]”» (Claudio Sabelli Fioretti, “Corriere della Sera - Magazine” 3/3/2005) • «“Sono un uomo che può generare 50 milioni di euro all’anno” dice di sé Lele Mora. Mitomane? Forse. Esagerato? No. Nei momenti d’oro, la L.M. Management — cinque piani in un palazzo di viale Monza a Milano, dove Mora vive e lavora — il suo giro d’affari ha sfiorato i 100 milioni di euro l’anno. Un guadagno esibito con ostentazione. Ville faraoniche, aerei, macchine, feste. Lusso, sempre e comunque. Donne bellissime. Ora, ex amici, nemici, furbi che lo stanno lasciando, amici, dicono in coro: “I troppi soldi gli hanno dato alla testa”. I buonisti azzardano: “Si circonda di brutta gente che lo ha rovinato”. I malvagi insinuano: “Tutta questa ricchezza è poco chiara. Il look (scarpe leopardate, kaftani da sultano, ndr) è ridicolo. Lui vuole la corte attorno a sé, e vivere tra mondanità, sesso, e altro”. Lele Mora è molte cose insieme, leggenda e realtà. [...] Nato povero a Bagnolo di Po (Rovigo), cresciuto parrucchiere, diventato tuttofare di artisti e poi esploso come agente di vip. Presto è il numero uno, detestato dai colleghi. Conosce il carcere per questioni di droga, poi truffa, evasione fiscale. Si separa nell’80, ora è single. Tra amici dichiara la sua omosessualità, ufficialmente non dichiara nulla. Dice che con chi va a letto sono affari suoi. Ha due figli: Diana e Mirko, che lavorano con lui. E pure una nipotina. È affezionatissimo ad Oscar, il cane che gli ha regalato Sabrina Ferilli, sua amica. Con la famiglia è di una generosità disarmante, ma lo è pure con i suoi artisti, che tratta come figli. Si narra spesso delle pantagrueliche cene, con Lele cuoco e gran gourmet che cura primi e secondi. Cibi prelibati, buon vino. E artisti, vip, amici, starlette sulla rampa di lancio, ragazzotti tutti muscoli che di tanto in tanto gli massaggiano i piedi (questa del massaggio ai piedi è una sua fissa, misto tra illusione erotica e atto di deferenza) e ospiti che vanno e vengono. In un’atmosfera di grande ospitalità, inquietante andirivieni, sublime kitsch, e ambiguità d’ogni tipo. Si dichiara a-politico, è amico di direttori di giornali, telegiornali e reti televisive. Modi affettati, gran gentilezza, tre o quattro cellulari con sé che suonano, suonano, suonano. “Amoreee, ciao, stai bene? Tranquilla domani vengo da te, andrà tutto bene, sei la più bella, la più brava. E se hai bisogno mando l’aereo a prenderti”. Frase standard per le sue artiste. Ma intendiamoci: non è falsa. Lui su questo è uomo di cuore. Le sue due ville in Costa Smeralda, tutte bianche, dentro e fuori, compreso lui che gira vestito di bianco, in lungo, stile sultano, nei mesi estivi sono sempre aperte. Girano veline (Melissa Satta, ormai ex), calciatori, artisti (quest’anno Irene Pivetti, nuovo acquisto della scuderia; e poi Luisa Corna, Aida Yespica, Walter Nudo), e tronisti (Costantino è il suo “capolavoro”). Non gira più Simona Ventura: dopo 12 anni i due si sono separati. Per Lele è stato un colpaccio. Intanto perché lui detesta i “tradimenti” femminili (ha sofferto molto anche per l’addio di Casalegno, Falchi, Santarelli), ma soprattutto perché Simona era la sua punta di diamante. Da allora, è stato l’inizio della fine per Lele, dicono in molti. I due sostengono di essere rimasti amici e in parte è vero. Quel che è vero è che la Ventura l’aveva messo sull’avviso: brutti giri attorno a te, troppo lusso. Ma lui non ascoltava più nessuno. Qualcuno però giura che non è affatto morto, che continua ad avere i suoi affari, a tessere relazioni trasversali, a far conoscere belle ragazze a uomini potenti. Lui dice solo di fare il suo mestiere. E il business a quanto pare continua. È ancora in contatto con divi d’oltreoceano e a tutt’oggi, la Rai gli chiede le star internazionali per il Festival di Sanremo. [...]» (Maria Volpe, “Corriere della Sera” 5/12/2006).