Varie, 3 marzo 2006
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Nikolic Tomislav
• Kragujevac (Serbia) 15 febbraio 1952. Politico. Candidato alle presidenziali nel 2004 e 2008, sempre sconfitto da Boris Tadic •«Gli avversari politici l’hanno soprannominato “grobar”, ovvero becchino, per via del mestiere svolto prima di entrare in politica quando dirigeva il cimitero di Kragujevac. Da quando però è presidente del Partito radicale (un milione e duecentomila elettori, la più grossa forza politica di Serbia tenuta in tutti i modi fuori dal governo) [...] va preso sul serio. [...] leader del movimento più temuto di tutti i Balcani è un uomo alto e distinto [...] guida un movimento nazionalista in attesa che Vojslav Seselj venga liberato dal tribunale dell’Aja, è tenuto a distanza dalle cancellerie di tutta Europa ma dice che a mettere fuori strada gli osservatori è l’aggettivo “radicale”. “Se negli Stati Uniti qualcuno si definisse tale lo perquisirebbero alla ricerca di ordigni, in Europa radicalismo fa pensare a estremismo mentre da noi l’aggettivo si rifà semplicemente al partito fondato nel 1891 da Nikola Pasic. Il nostro è un moderno partito nazionalista che rappresenta tutte le classi sociali, diciamo sul genere dei repubblicani negli Usa, anche se si batte a fondo contro le cattive idee [...] Per esempio quella di dare l’indipendenza al Kosovo, o di applicare leggi che aumentano la disoccupazione e diminuiscono i salari, o ancora di applicare alla povera Serbia assurde normative europee senza lasciarci decidere il nostro cammino e prima ancora di sapere se in Europa entreremo mai [...]”» (Giuseppe Zaccaria, “La Stampa” 3/3/2006).