Varie, 2 marzo 2006
PAOLOZZI
PAOLOZZI Letizia Roma 25 giugno 1938. Giornalista. Femminista • «Nei primi mesi del 1968 è a Parigi, con Balestrini e Scalzone. Al ritorno in Italia erano già i tempi di Potere operaio, dei volantinaggi alle Fatme con Toni Negri, poi la missione politica in Sicilia, a Gela. Intorno al 1972 organizza riunioni di donne a Potop, ma rinuncia dopo un paio di tentativi. Il femminismo, incontrato a Milano all’Erba voglio, è l’asso nella manica nell’epoca cupa dello scioglimento di Potop. Entra a Roma nel gruppo di pratica dell’inconscio [...] Si iscrive al Pci nel 1975, inizia un rapporto [...] con la libreria delle donne [...] ha lavorato all’’Unità” [...]» (’diario” 5/12/2003 - La meglio gioventù - Accadde in Italia 1965-1975) • «Piangere a un congresso. Farsi scivolare le lacrime sul volto e non curarsene. Tirar su con il naso e restarsene lì, con i fotografi che ti scaricano i flash addosso [...] i giornali hanno pubblicato la foto di Letizia Paolozzi che piange, seduta al suo posto, in platea, mentre c’è Fabio Mussi che ha appena salutato i compagni e le compagne, è sceso dal palco e se ne va, per sempre. Letizia Paolozzi [...] è una donna di sinistra, un’intellettuale, una giornalista, un volto storico del femminismo e quel suo volto, spesso, ai congressi, si riga di lacrime. ”Perché piango? Mah, intanto dovremmo metterci d’accordo su cosa intendiamo per politica [...] Io credo che la politica sia fatta di relazioni, e quando ci si separa, ecco, io temo allora che possano venir meno anche queste relazioni, certi rapporti [...] Anche al cinema. Appena due si separano, io scoppio in lacrime. Che ci posso fare?”» (Fa. Ro., ”Corriere della Sera” 22/4/2007).