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 2006  febbraio 24 Venerdì calendario

I poveri nababbi baciati dalla fortuna. QN 24 febbraio 2006. New York. la più bella storia di questo inverno inverno

I poveri nababbi baciati dalla fortuna. QN 24 febbraio 2006. New York. la più bella storia di questo inverno inverno. Una pulita favola ”americana” che fa tornare speranza e buon umore. Otto operai di una grande industria di macellazione del Nebraska, con 5 dollari a testa hanno fatto la più grande vincita del Lotto nella storia degli Stati Uniti: 365 milioni di dollari oltre 310 milioni di euro. Si tratta di 7 uomini e 1 donna. Quasi tutti hanno fatto il turno di notte nel grande macello di Lincoln che impacchetta bistecche e prosciutti per il resto d’America. I loro orari di lavoro superano le 60 ore a settimana. I 40 dollari in più di straordinario che ricevono sono sempre risultati indispensabili per pagare luce affitto gas. Tre dei vincitori sono immigranti. Hanno lasciato il Vietnam e il Congo per trovare fortuna nella ”land of opportunity”. E la fortuna è arrivata, per tutti , in 8 parti uguali. I ”moschettieri del Nebraska” hanno chiesto di ricevere la vincita invece che in 30 anni, in un’unica soluzione. Ciascuno avrà circa 13 milioni di euro netti e in contanti. Giocavano, lavoravano e sognavano insieme da 4 o 5 anni. L’ultimo si è aggiunto al gruppo 3 settimane fa. Spesso anche i loro turni di lavoro, all’impacchettamento, nella sezione sanitaria e della manutenzione coincidevano.Venerdì pomeriggio Dung Tran 34 anni uno dei due immigarti vietnamiti, ha pescato la combinazione giusta nel supermercato poi è andato regolarmente a lavorare come meccanico al ConAgra Food. «Quando martedì ci siamo accorti del biglietto vincente - ha detto Tran - non siamo più riusciti a dormire. Non sapevamo come e dove conservarlo. Abbiamo girato 3 o 4 motel della zona facendo perdere le nostre tracce e vegliandolo come un tesoro. Lo tenevo infilato nei jeans, ma avevo paura persino a tirarlo fuori. Solo quando abbiamo trovato un avvocato che ha steso un accordo firmato da tutti e 8 nel quale si chiariva la ripartizione della vincita siamo andati all’ufficio del Lotto a depositarlo. Molti di noi sono ancora in stato di trans. Non sappiamo cosa vuol dire essere miliardari...». Qualcuno però lo sta imparando molto in fretta. Robert Stewart 30 si è subito licenziato dicendo: «Ho fatto cinque lavori nella mia vita e questo è stato decisamente l’ultimo». Chasity Rutiens, 29 anni, unica ragazza del gruppo mentre cerca di guardarsi allo specchio come miliardaria è molto determinata nell’indicare come utilizzerà la vincita. Il suo fidanzato non è contemplato nelle spese: «Questi soldi rimarranno miei e solo miei. Li voglio far bastare per tutta la vita e non intendo correre rischi...». Eric Zorners 40 anni ha già avuto la nausea da prosciutti. «Mi piace lavorare nel macello, ma vi comunico che sono già in pensione da 4 giorni e ci rimmarò». Anche la mano fortunata del gruppo Dung Tran non andrà più al lavoro per un po’ ma rimarrà interi pomeriggi a giocare coi suoi due bambini che non lo vedevano mai quando faceva i turni. «Tutti hanno un sogno con una cifra simile in mano - dice Michael Terpstra 47 anni -. Potrebbero comprarsi un’isola o un aereo, ma io devo confessare che non sono amante del volo e non mi piace nemmeno l’acqua. Comunque continuerò a lavorare e a vivere a Lincoln». Ha le lacrime agli occhi Quang Dao il secondo immigrato vietnamita e riesce solo a dire: «Sono arrivato in America per essere libero. Questo è un grande paese. Oggi sono libero e ricco». Alin Maboussou, 26 anni, fuggito dal Congo ha una bambina di tre mesi in braccio e dichiara davanti alle telecamere: «Prima, ogni mattina, ero preoccupato per come farla studiare. Adesso sarà una bambina felice per il resto dei suoi giorni». Otto famiglie, otto vite semplici travolte da un piacevolissimo destino. Il ”sogno americano” che in un colpo solo si moltiplica e si integra in quello multirazziale. Nessuno poteva immaginare una vincita al Lotto più simbolica. Chi ha sempre pensato che la fortuna è una dea bendata probabilmente deve ricredersi. Giampaolo Pioli