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 2006  marzo 01 Mercoledì calendario

Butler OctaviaEstelle

• Nata a Pasadena (Stato Uniti) il 22 giugno 1947, morta a Seattle (Stati Uniti) il 24 febbraio 2006. Scrittrice. «[...] la prima afroamericana a conquistare un posto di rilievo nella Science Fiction [...] figlia di un lustrascarpe che morì quando lei era ancora bambina. Affetta da dislessia, Butler cominciò a scrivere a 10 anni per sfuggire alla solitudine e alla noia, e ben presto si dedicò completamente alla fantascienza. Tra la fine degli anni ’60 e l’inizio dei ’70, insieme ad altre scrittrici come James Tiptree Jr.(alias, Alice B. Sheldon), Joanna Russ, Vonda McIntyre, Suzy Mc- Kee Charnas, Ursula Leguion, Kate Wilhelm, Elizabeth Lynn, Nalo Hopkins, ha contribuito a irrompere in un genere precluso alle donne, cambiandone profondamente trame, finalità e stile. Perché, come sosteneva Joanna Russ, la fantascienza fino ad allora era stata un club con questo motto: ”Vietato l’ingresso alle donne e ai membri delle minoranze”. E Butler ha infranto la doppia gabbia del dominio, di sesso (maschile) e di razza (bianca). I suoi primi racconti cominciarono a uscire alla metà degli anni ’70, ma la consacrazione arrivò solo nel 1984, quando con il romanzo Bloodchild (Legami di sangue, Le Lettere, 2005) vinse il premio Hugo, prestigioso riconoscimento per la letteratura fantascientifica; e nel 1998 il premio Nebula, con La parabola dei talenti (Fanucci 2000). Butler amava definirsi ”confortevolmente asociale, una eremita nel centro di Los Angeles, pessimista, femminista, uno strano miscuglio di pigrizia e ambizione, di perplessità e sicurezza”. Nei suoi romanzi racconta di conflitti razziali e di conflitti tra i sessi, descrive le difficoltà delle minoranze e dei diversi, alieni e terrestri, proiettando questi temi in un futuro segnato da cataclismi climatici, con una umanità imbarbarita alle prese con fame, fanatismi religiosi, droghe potentissime e annichilenti, virus mortali. Tra le sue opere più importanti, il ciclo di Patternmaster e la trilogia della Xenogenesi. La saga dei Patternisti, pubblicata tra il 1976 e il 1984, narra di una stirpe di telepati, geneticamente selezionata da uno stregone nubiano immortale, grazie a pratiche dove scienza e magia si fondono. Una storia che si dipana dal XVI secolo (quando lo stregone nubiano ha già 3700 anni) arrivando sino a un indefinibile futuro. Nel Ciclo della Xenogenesi, iniziato con Dawn (1987), la razza umana ha quasi distrutto la Terra ed è sull’orlo dell’estinzione. Gli unici superstiti vivono in animazione sospesa sulle astronavi degli Oankali, strane creature a tre sessi. Giunti nel nostro sistema solare gli alieni decidono di risvegliare alcuni umani per generare un ibrido umano- alieno con il quale ripopolare la Terra. Trama che offre a Butler l’opportunità per riflettere sulla riproduzione e i rapporti tra ”diversi”. Per questa attenzione alle nuove frontiere della corporeità e all’ingegneria genetica come una pratica rivoluzionaria, il suo nome è stato talvolta associato alle tendenze cyberpunk, al filone della biopunk fiction. Ma Butler resta soprattutto un’esponente della fantascienza femminista più radicale. Ne è testimonianza la figura di Lauren Oya Olamina, giovane nera, protagonista di La parabola dei talenti e poi di La parabola del seminatore (Fanucci, 2006). In un mondo (occidentale / patriarcale) al declino, la possibile salvezza di una umanità imbarbarita e ridotta allo stremo, di un’America lacerata da conflitti religiosi che partono dalla presidenza degli Stati uniti, è nelle mani di questa giovane visionaria che soffre di una inconsueta malattia originata da una malformazione genetica: una iperempatia che la rende sensibile al dolore degli altri. Profetica guida verso una terra promessa che sa unire la fede al pragmatismo, il rispetto dei valori umani al coraggio della scelta. La civiltà occidentale giunta al suo capolinea, può forse salvarsi a patto di affidarsi a una donna che conosce il dolore di chi la circonda, capace di prendere in mano il proprio destino» (Stefania Giorgi, ”il manifesto” 28/2/2006).