La Stampa 24/02/2006, pag.8 Mattia Feltri, 24 febbraio 2006
L’impresentabile. La Stampa 24 febbraio 2006. Per qualcuno Leoluca Orlando potrebbe essere impresentabile per la stagione giustizialista a Palermo insieme con padre Ennio Pintacuda
L’impresentabile. La Stampa 24 febbraio 2006. Per qualcuno Leoluca Orlando potrebbe essere impresentabile per la stagione giustizialista a Palermo insieme con padre Ennio Pintacuda. Per qualcuno perché credeva una messinscena l’attentato all’Addaura contro Giovanni Falcone. Per qualcuno perché veniva eletto sindaco di Palermo col 75 per cento delle preferenze. Per qualcuno perché nel quartiere di Ballarò, negli Anni Novanta, si diceva: «Curnutu cu parla male du sinnacu». Per qualcuno perché accusò di mafiosaggine il maresciallo Antonino Lombardo che subito dopo si uccise. Per qualcuno perché fu consigliere giuridico di Piersanti Mattarella. Per qualcuno perché denunciò il Pamm (intreccio tra politica, affari, mafia, massoneria). Per altri Orlando potrebbe essere impresentabile perché ha scritto un’autobiografia tradotta in cinese. Per altri perché ha vinto un premio come miglior attore recitando nel film tedesco «Gezählte Tage» («Giorni contati»). Per altri perché è sindaco onorario a vita di Palermo, in Colombia, Sud America. Per altri perché è professore onorario della Solkan-Saba Orbeliani University di Tiblisi, Georgia. Per altri perché è cittadino onorario di Chend Du, nella Repubblica Popolare Cinese. Per altri perché è cittadino onorario della contea di Los Angeles. Per altri perché il suo libro «Fighting the mafia», stampato a San Francisco, è stato tradotto in arabo da una Fondazione pacifista di Beirut. Per tutti gli altri perché ha scelto di stare con l’Italia dei Valori di Antonio Di Pietro dopo aver brigato insistentemente per essere candidato nelle liste della Margherita. Mattia Feltri