Paolo Berizzi, la Repubblica 24/2/2006 e 25/2/2006., 24 febbraio 2006
Raffaele Cutolo, ex boss della camorra condannato all’ergastolo, e la moglie Tina Iacone stanno cercando di avere un figlio con l’inseminazione artificiale
Raffaele Cutolo, ex boss della camorra condannato all’ergastolo, e la moglie Tina Iacone stanno cercando di avere un figlio con l’inseminazione artificiale. La donna è già rimasta incinta due volte, ma le gravidanze non sono andate avanti. Si sono conosciuti quando lei aveva 18 anni e Cutolo 40, nel carcere di Ascoli Piceno dove la ragazza era andata a trovare il fratello, detenuto. Racconta Tina Iacone: «Stavamo tutti insieme nella sala colloqui. Raffaele stava parlando con una persona che era venuta a fargli visita. Diceva che chi fa del male a un balbino non merita di vivere, va ucciso. A me quelle parole erano sembrate forti, violente, esagerate. Gli dissi la mia. Mia madre mi sgridò: mi disse che non dovevo permettermi di rivolgermi così a quell’uomo, che lui era Cutolo. Lui si fermò, mi guardò. Era incuriosito dal mio atteggiamento. Dopo pochi mesi ci siamo fidanzati e sono subito entrata a casa Cutolo». Si sono sposati nel 1983: il giorno del matrimonio si sono scambiati il loro unico bacio, hanno brindato con bicchieri di carta e mangiato la torta nuziale portata dalla moglie di una guardia carceraria. Lo aspettava ai processi, approfittando del momento che scendeva dall’auto della polizia per potergli tenere la mano. Naturalmente non hanno mai consumato il matrimonio e da sempre si scrivono tutti i giorni. L’ultima volta che si sono visti è stata a ottobre. Dice Cutolo: «Le misure previste dal 41 bis prevedono ispezioni corporali per i colloqui. Ti passa la voglia di ricevere anche tua moglie o gli avvocati».