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 2006  febbraio 27 Lunedì calendario

Schweitzer Brian

• Nato ad Havre (Stati Uniti) il 4 settembre 1955. Politico. « nato e cresciuto in un ranch, coltiva menta, possiede armi da fuoco a volontà, i gay non gli piacciono più di tanto, ha imparato a volare pilotando il proprio aereo, vuole emancipare l’America dalla dipendenza dal greggio arabo ed ogni mattina quando va a lavorare porta con sé l’inseparabile cane Jag. [...] ha l’identikit del conservatore doc, è un democratico del West ed a lui si deve se nel 2004 i repubblicani hanno perso il governatorato del Montana dopo venti anni consecutivi di vittorie. [...] Quando un giovane delle New York University chiede al governatore in maniche di camicia se è a favore o meno della legge per escludere i fucili d’assalto dal diritto al porto d’armi, Schweitzer risponde: ”In Montana abbiamo 950 mila abitanti e 8,5 milioni di fucili e io ho vinto le elezioni, prima per il governatore e poi per Camera e Senato, dicendo che possiedo più armi da fuoco di quante me ne servono ma meno di quante vorrei averne”. Si fa quindi avanti una trentenne che lavora a Wall Street per verificare se l’ospite condivide le battaglie per i diritti di gay e lesbiche. ”Volete sapere come vincono le campagne elettorali i repubblicani nel West? - ribatte il governatore figlio di immigrati tedeschi ed irlandesi - Ebbene si battono sempre su tre temi, a favore di Dio, per il diritto ad avere armi da fuoco e contro i gay. Se volete vincere dalle mie parti dovete togliergli queste carte”. C’è anche chi vuole saperne di più delle sullo Stato sociale. ”Credo nel surplus di bilancio, in Montana è di 350 milioni di dollari - è la risposta - non siamo mica come l’amministrazione Bush che spende soldi pubblici come mai nessuno ha fatto”. [...] Spiega che su altopiani e praterie nei pressi di Little Big Horn - dove il generale Custer fu assediato ed ucciso dagli indiani - essere liberal significa ”stare dalla parte dei pellerossa”. Per questo lui indossa sempre il cravattino del West, ha ordinato di issare sul Campidoglio di Helena le bandiere delle 52 tribù dello Stato e non si separa mai dal cane, neanche sulla poltrona di governatore. [...]» (Maurizio Molinari, ”La Stampa” 26/2/2006).