27 febbraio 2006
La sera di mercoledì 8 febbraio, messi a nanna i bimbi di 2 e 4 anni, Gianluca Cappuzzo, 35 anni, medico specializzato all’ospedale di Padova, narcotizzò con una puntura di etere la moglie Elena Fioroni, trentunenne da cui s’era separato da un mese
La sera di mercoledì 8 febbraio, messi a nanna i bimbi di 2 e 4 anni, Gianluca Cappuzzo, 35 anni, medico specializzato all’ospedale di Padova, narcotizzò con una puntura di etere la moglie Elena Fioroni, trentunenne da cui s’era separato da un mese. Ormai addormentata, continuò a farle iniezioni con la stessa sostanza fino a quando non le provocò un edema polmonare che la ammazzò. La mise nella vasca da bagno, le recise le vene dei polsi con un taglierino e prima di andarsene inviò con il telefonino di lei messaggi d’addio a se stesso e alla suocera. Alle sette di mattina del giorno dopo Cappuzzo ricevette una telefonata dalla domestica che aveva scoperto il corpo. Diretto verso la casa della moglie, un’elegante villetta di Voltabarozzo alla periferia di Padova, l’uomo fermò una pattuglia di vigili urbani ai quali chiese aiuto. Agli investigatori aveva detto di aver visto la donna la sera prima in preda a forti dolori di stomaco, di averle quindi fatto un’iniezione di antidolorifici e di essersene andato, sicuro che stesse meglio. La verità si scoprì dopo che fu fatta l’autopsia.