24 febbraio 2006
Venier Riccardo, di anni 22, originario di Monghidoro, nell’Appennino emiliano. Una passione per il computer e per il violino, studiava con profitto matematica all’Università di Bologna, dove un paio d’anni fa aveva conosciuto Bottari Domenico, di anni 32, messinese di Scaletta Zanclea, all’epoca iscritto a un master in matematica delle applicazioni: un’amicizia come tante per il Venier, un invaghimento potente per il Bottari
Venier Riccardo, di anni 22, originario di Monghidoro, nell’Appennino emiliano. Una passione per il computer e per il violino, studiava con profitto matematica all’Università di Bologna, dove un paio d’anni fa aveva conosciuto Bottari Domenico, di anni 32, messinese di Scaletta Zanclea, all’epoca iscritto a un master in matematica delle applicazioni: un’amicizia come tante per il Venier, un invaghimento potente per il Bottari. Gay dichiarato, un’ossessione per la musica di Bach e per internet, dove gestiva un sito personale, il Bottari insegnava privatamente matematica nel suo paese d’origine dopo essersi laureato con lode. Dopo il primo incontro, i due s’erano rivisti tre o quattro volte, coltivando l’amicizia con lettere ed e-mail in cui parlavano delle loro passioni comuni, la musica e il computer, e tramite le quali, un po’ di tempo fa, il Bottari aveva dichiarato il suo amore al Venier. Pur ringraziandolo «per l’amicizia dimostrata», lo studente di matematica gli aveva però risposto: «A me piacciono le ragazze. Con te non sono interessato ad altro». Colpito dal rifiuto, nella notte tra sabato e domenica scorsa il Bottari partì da Messina alla volta dell’università di Bologna per iscriversi alla prova scritta di Meccanica razionale II, in programma per il 12 luglio, sicuro di trovarci il Venier. Martedì pomeriggio, come uno studente qualunque, maglietta bianca e zaino, prese posto nell’aula del dipartimento di Matematica assieme ad altri sette esaminandi in attesa che il suo amico consegnasse il compito. Terminata la prova, verso le diciotto e trenta, il Venier uscì dall’aula, seguito dal suo spasimante: estratta una Steyer semiautomatica calibro nove per ventuno regolarmente denunciata, il Bottari mise fine alle sue sofferenze d’amore scaricando otto colpi sulla schiena e sulla testa del ragazzo emiliano. Martedì 12 luglio, nei corridoi del dipartimento di matematica dell’università di Bologna.