Onda n. 9 22/02/2006, 22 febbraio 2006
«Voglio fare il festival dei sogni, quello che io sognavo da bambino», è la prima dichiarazione di Giorgio Panariello sulla 56ma edizione del Festival di Sanremo
«Voglio fare il festival dei sogni, quello che io sognavo da bambino», è la prima dichiarazione di Giorgio Panariello sulla 56ma edizione del Festival di Sanremo. A pochi giorni dal suo esordio abbiamo chiesto al conduttore come sarà Sanremo 2006. Ci sono già ospiti sicuri? «Anche se ci fossero non li direi per non rovinare la sorpresa al pubblico. A parte i segreti televisivi, stiamo aspettando la fine delle Olimpiadi di Torino e notizie da Hollywood. Comunque preferisco sempre avere ospiti italiani, vi posso confermare la presenza di Leonardo (Pieraccioni, ndr) e alcune difficoltà per la presenza di Verdone». E i tuoi personaggi? «Ho intenzione di fare un Festival divertente ma non comico, perciò i miei personaggi non ci saranno. Se avremo la conferma di Julio Iglesias sul palco dell’Ariston potrei fare uno strappo alla regola imitandolo e duettando con lui. E’ sempre stato il mio sogno, ho imparato ad amare Iglesias quando ero innamorato di una ragazza, mia vicina di casa, che ascoltava sempre le canzoni di Julio, da allora le ho imparate tutte e sono diventato un suo fan». Perchè la scelta di Victoria Cabello? «Victoria l’ho scelta perché sono un suo ammiratore, le mie serate insonni le passo guardando Very Victoria. Chiamarla a Sanremo è stata una scommessa e poi da quando l’ho vista in tv ho desiderato lavorare con lei. Si è detto in questi giorni che il suo ruolo sarà quello della disturbatrice, in realtà Victoria sarà una vera e propria conduttrice, con poche tette ma sempre una conduttrice». E Ilary Blasi? «Sarà la mamma d’Italia, ho pensato a lei prima di tutto perché è una bella ragazza, poi si è vista poco in tv, dopo Che tempo che fa, il matrimonio e la nascita di Cristian ha avuto poco spazio e la reputo interessante. Non è solo bella ma ha anche tanto da dire». Dei precedenti qual è il tuo Festival preferito? «Le edizioni di Aragozzini erano le migliori, con il connubio cantanti italiani e stranieri. Mi è rimasta nel cuore l’esibizione di Cutugno e Ray Charles». E tra i conduttori? «Pippo Baudo è il Festival. Anche Fazio e Bonolis mi sono piaciuti molto, loro erano interpreti del Festival e non semplici conduttori. Le loro conduzioni sono state rivoluzionarie, proprio per questo ho conservato alcune novità introdotte negli scorsi anni». Un brano sanremese che ricordi con piacere? «’Che sarà” dei Ricchi e Poveri interpretata da Josè Feliciano, poi le canzoni di Tenco ”Ciao amore ciao” e ”Lontano lontano”. Negli ultimi anni ”Vorrei incontrarti tra cent’anni” di Ron, Zucchero, Vasco ed Eros Ramazzotti che è praticamente nato con il Festival». C’è un nuovo Ramazzotti tra i Giovani di Sanremo 2006? «Abbiamo scelto ascoltando le canzoni col cuore, i giovani talenti di quest’anno sono molto bravi, qualcuno farà parlare sicuramente di se. Senza dimenticare che Sanremo Giovani è una vetrina per cantanti già affermati, come Cristicchi che è felice di concorrere in questa categoria».