Elisabetta Rosaspina, Corriere della Sera 22/2/2006; Enrico Franceschini, la Repubblica 22/2/2006; Quotidiano Nazionale 22/2/2006., 22 febbraio 2006
Temendo l’arrivo dell’influenza aviaria sono stati chiusi in gabbia i sei corvi che fino a pochi giorni fa svolazzavano sulla Torre di Londra, il castello medievale usato per secoli come prigione
Temendo l’arrivo dell’influenza aviaria sono stati chiusi in gabbia i sei corvi che fino a pochi giorni fa svolazzavano sulla Torre di Londra, il castello medievale usato per secoli come prigione. Gli animali, che si chiamano Branwen, Hugine, Muni, Gwyllum, Thor e Baldrick, sono stati sistemati in quattro grandi gabbie, due matrimoniali e due singole, e trasferiti nella Upper Brick Tower. Tanta sollecitudine si deve al fatto che, secondo un’antica leggenda, il giorno in cui i corvi abbandoneranno la Torre di Londra crollerà la monarchia inglese. Quindi un decreto firmato da re Carlo II nel diciassettesimo secolo prevede che i neri pennuti della Tower of London siano accuditi da un ravenmaster, il gran ciambellano dei corvi, che provvede a tagliar loro le penne indispensabili al volo e a nutrirli (il menu: pastoni a base di carne di pollo e coniglio, biscotti inzuppati nel sangue, un uovo a settimana, ogni tanto un coniglio tutto intero).