La Repubblica 22/02/2006, pag.20 Luigi Spaventa, 22 febbraio 2006
I premi di Consorte e i moralisti di sinistra. La Repubblica 22 febbraio 2006. Caro Direttore, in un’intervista a "Repubblica" del 20 febbraio l’ing
I premi di Consorte e i moralisti di sinistra. La Repubblica 22 febbraio 2006. Caro Direttore, in un’intervista a "Repubblica" del 20 febbraio l’ing. Consorte, ex capo esecutivo di Unipol, lamenta che ci si scandalizzi di un "premio di 22 milioni di euro per una consulenza privata" resa ad altra società e, notando che "il rapporto fra ricchezza e socialità" è "una questione politica e culturale irrisolta nella sinistra, si chiede: "se uno è di sinistra deve essere necessariamente povero?" Certo che no. Ma la questione irrisolta per il lettore dell’intervista che ancora crede nel dovere di pagare le imposte è un’altra. Per una prestazione professionale a terzi si presenta solitamente una parcella; l’importo liquidato, da cui si detrae in acconto il 20% di imposte, viene denunciato in sede di dichiarazione annuale dei redditi per calcolare il saldo di imposta dovuto (a un’aliquota del 43%, considerando la cifra). Quella particolare consulenza privata fu invece remunerata in altro modo: costruendo operazioni finanziarie che rendessero un capital gain di, appunto, 22 milioni, su cui fu pagata (almeno quello, speriamo) un’imposta del 12,5%: al fisco furono sottratti in tal modo almeno 6,7 milioni. Per carità, ci si arricchisca pure (se le società consentono ai loro esponenti esecutivi di fare un doppio lavoro): ma lo si faccia pagando il dovuto allo Stato, tanto più "se uno è di sinistra", considerando quanto si predica sulla lotta all’evasione. Luigi Spaventa