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 2006  febbraio 22 Mercoledì calendario

Gheddafi e Cossiga si conobbero quando Gheddafi chiese al presidente della Repubblica italiana di intervenire su Stati Uniti e Inghilterra per garantire la sorte degli attentatori del caso Lockerbie

Gheddafi e Cossiga si conobbero quando Gheddafi chiese al presidente della Repubblica italiana di intervenire su Stati Uniti e Inghilterra per garantire la sorte degli attentatori del caso Lockerbie. Cossiga: "Da allora, siccome lui ha subito la frattura del femore e io ho una protesiall’anca, ci informiamo spesso delle nostre condizioni di salute. Non sono certo l’unico ad avere ottimi rapporti con lui. A parte Giulio Andreotti, che fu tramite segreto del riavvicinamento tra la Casa Bianca e la Libia, l’attuale ministro dell’Interno Beppe Pisanu ha familiarità con Gheddafi. Anche lui attraverso la World Islamic Call Society. Romano Prodi è suo amico. Quanto a Silvio Berlusconi, la sua politica estera lo porta ad abbracciare tutti, da Putin a Gheddafi". E i nemici? "I radicali lo sono da sempre. Anche quando erano amici del Sud Africa segregazionista. E poi i repubblicani e alla fine dell’embargo - con l’eccezione di D’Alema - quasi tutta la sinistra". Perché dopo l’embargo? "Perché videro che Gheddafi instaurò buone relazioni con usa, Canada e Gran Bretagna. E a sinistra applicano una vecchia logica: il nemico del mio nemico è mio amico e l’amico del mio nemico è mio nemico. L’Italia deve invece considerarlo un amico. Tripoli si batte da sempre contro l’integraliosmop islamico" Dietro le violenze di Bengasi c’è l’intenzione di destabilizzare Gheddafi? "Sì, la rivolta è un segno di destabilizzazione della Libia che segue la vittoria di Hamas in Palestina" (Cossiga)