Corriere della Sera 19/02/2006, Angela Frenda, 19 febbraio 2006
Caruso: sono depresso. Ho sbagliato tutto, metterò la giacca. Corriere della Sera 19 febbraio 2006
Caruso: sono depresso. Ho sbagliato tutto, metterò la giacca. Corriere della Sera 19 febbraio 2006. "Sono depresso". Ha un tono disfatto, Francesco Caruso. Oggi è il giorno del grande sfogo: autopunitivo. Per la prima volta il leader no global, e candidato di Rifondazione comunista, invece di attaccare alleati o avversari, attacca se stesso. Ed è un pubblico ministero spietato, feroce, implacabile: "Diciamolo, ho sbagliato tutto: le incazzature in tv, le frasi tipo "sequestriamo la barca a D’ Alema", "diamo due ceffoni umanitari a Fassino", "meglio Hamas di Mastella"... E poi la felpa ovunque, il tono della voce... La verità? La volete sapere la verità? che io ho pensato di riprodurre il mio modo di fare ai picchetti, ai collettivi. E invece stavo nel teatrino della politica televisiva, stavo. Dove tutto è travisato, malinterpretato. E io, io ci ho fatto la figura del violento, del devastatore. Il contrario di quel che sono, accidenti". Francesco Caruso è in macchina sulla Salerno-Reggio Calabria. Mentre si sposta da una manifestazione all’ altra, rimugina su quello che è successo. Poi però si riprende e trova una via di fuga consolatoria: "Io sono uno vero. Sincero. Sono un disobbediente come Rosa Parks, la donna di colore che in Alabama si ribellò alle leggi razziali e si rifiutò di cedere il posto a un bianco. Io sono come Bartleby lo scrivano, il personaggio di Melville: quando una cosa non mi va rispondo "preferirei di no". il mio modo di parlare e lo rivendico. Il problema, forse, è che sono abituato ad avere un linguaggio on the road, e’ miezz a’ via. Uso il linguaggio della strada, che è diverso, certo, da quello grigio dei palazzi. Forse le mie frasi possono sembrare esagerate, ma i nostri politici non le capiscono perché sono tristi, grigi. Invece io adopero le parole come Cecco Angiolieri: mi prendo beffe del potere". Ma questi primi giorni di campagna mediatica per Caruso, nonostante tutto, sono una delusione: "Mi hanno detto tanti amici che in tv ho sbagliato, che mi sono incazzato troppo. Che sembravo un violento. E purtroppo hanno ragione: mi sono rivisto e urlavo, mi arrabbiavo. A L’ Incudine Vladimir Luxuria è andata meglio di me, più pacata. Ma che ci posso fare, sono così. Se qualcuno mi mette davanti un razzista e nazista... no, questi termini non voglio più usarli... insomma, se uno mi mette davanti Roberto Calderoli o un leghista come lui, io come volete che reagisca? Mi indigno, come tutti gli italiani". E critiche feroci gli sono arrivate, ammette il candidato di Rifondazione, anche dalla mamma: "Mi ha telefonato dicendomi: France’ , e che cavolo, finiscila di urlare e togliti quella felpa. Hai 32 anni, vai a fare il deputato, mo’ ... Ha ragione, magari mi compro la giacca. Ma il look no, resta quello di sempre. Vorrei imitare Evo Morales, il presidente della Bolivia, che si è tenuto il girocollo anche al governo". Però un’ operazione verità Caruso la vuole fare: scrollarsi di dosso quella nomea da violento che lo ha fatto entrare nella lista dei candidati "impresentabili" alle prossime Politiche: "Non ce la faccio più, credetemi. La tv, i giornali, i politici: c’ è un attacco strumentale alla mia persona. Mi descrivono come quello che non sono, cercando di smontare l’ operazione politica di Rifondazione e dei Giovani comunisti. Ora poi si sono messi a spiare dal buco della serratura. Il Giornale dice che sono un proprietario latifondista. Peccato che hanno calcolato in ettari le aree: ho in tutto 30 piante di ulivo lasciate da mio nonno, che fanno cinque litri d’ olio l’ anno. La cosa rende bene l’ idea del clima che c’ è intorno a me: io, il devastatore, l’ assaltatore dei supermercati... Ma se al massimo mi presento con il megafono!". Un esempio degli effetti negativi di questa campagna? "Alla manifestazione di oggi (ieri, ndr) a Reggio Calabria, contro la ’ ndrangheta, due vecchietti ex Pci mi sono venuti vicino e mi hanno detto: "Ah, ma sei tu Francesco Caruso... e noi chissà che ci aspettavamo!". E sì, Hannibal Lecter... No, nel teatrino della politica non ci so stare. Devo stare più calmo. Ma più che altro ho deciso che in tv non andrò più per un po’ , non voglio fare il fenomeno da baraccone. Se il signor Vespa e il signor Mentana mi vogliono, venissero con le telecamere davanti ai cancelli delle fabbriche, o in piazza ai cortei. Io sarò lì. Gli darò il calendario delle mie iniziative. Ma continuerò a infiammarmi per le cose in cui credo, non voglio istituzionalizzarmi. Resto me stesso. E "studio" per diventare autorevole senza alzar la voce". Angela Frenda Dal G8 al Prc IL G8 Francesco Caruso è nato a Benevento. Ha 32 anni, ed è diventato famoso come leader dei Disobbedienti napoletani. Protagonista, al G8 di Genova, delle giornate di scontro tra i manifestanti e le forze dell’ ordine COL PRC Francesco Caruso adesso corre alle elezioni politiche con Rifondazione comunista. Ma a volere fortemente la sua candidatura sono stati soprattutto i Giovani comunisti Angela Frenda