Varie, 20 febbraio 2006
GARDINI
GARDINI Ivan Ravenna 9 febbraio 1969. «[...] altri non è che il figlio di Raul Gardini. E guardando indietro, a tutto si poteva pensare tranne che proprio lui un giorno sarebbe stato fra i soci di una cooperativa, l’Editrice dell’altritalia, che pubblica un nuovo settimanale nato dalle ceneri di Avvenimenti e in continuità con la linea di quel giornale, certamente mai ostile all’esperienza di Mani pulite. [...] A 21 anni Ivan Gardini era presidente della Ferruzzi finanziaria: di conseguenza, una delle persone più potenti d’Italia. Suo padre Raul aveva appena venduto il 40% dell’Enimont all’Eni incassando 2.805miliardi di lire. Ossia, 2 miliardi 323 milioni di euro [...]. Ma di lì a poco sarebbe accaduto di tutto. Prima la lite che portò al clamoroso divorzio fra la famiglia Gardini e i Ferruzzi. Poi l’inchiesta di Di Pietro, con un esito drammatico e imprevedibile: il suicidio di Raul Gardini, il 23 luglio 1993, tre giorni dopo che si era tolto la vita in carcere l’ex presidente dell’Eni Gabriele Cagliari. E tutto finì sulle spalle del giovanissimo figlio Ivan, l’unico dei familiari che quel tragico mattino era in casa con il padre. Pochi giorni dopo la morte di Raul, Ivan fu nominato presidente della Gardini srl. Un peso tremendo, per un ragazzo di 24 anni, la cui madre Idina Ferruzzi, per giunta, pochi mesi più tardi avrebbe fatto la scelta religiosa, entrando nelle ”terziarie” delle suore Carmelitane. [...] fra peripezie giudiziarie e altre vicende, di quel gruppo fondato da Raul con la liquidazione da 500 miliardi di lire incassata dopo il divorzio dai Ferruzzi è rimasto ben poco. La vecchia Gardini srl, ora Gardini 2002, è tutta di proprietà di Ivan, e oltre a un po’ di titoli e a qualche immobile possiede le partecipazioni del 49% nella Tecnowatt di Ravenna e nella Isoelectric di Cremona (due centrali idroelettriche). L’editore Ivan non parla con i giornalisti: preferisce tenersi al riparo dai riflettori. L’unica intervista l’ha rilasciata nel 1991 all’’Espresso”, con questa amara considerazione sulla lite allora in corso fra i Ferruzzi: ”Ha certamente contribuito a darmi una visione della vita più chiara e disincantata”. Schivo fino al punto da affidare la risposta alla comprensibile curiosità suscitata dalla sua scelta editoriale a una nota ufficiale, è arrivato all’Editrice dell’altritalia quasi per caso. ”Da tempo cercavamo nuovi soci che portassero risorse per consentire al giornale di crescere e siamo entrati così in contatto con Luca Bonaccorsi”. Coetaneo e amico di Ivan, Bonaccorsi è anche il cognato del ”giovane” Gardini, che ha sposato sua sorella Ilaria. Tutti e tre sono adesso soci della cooperativa di giornalisti (fra l’altro insieme a personaggi come l’ex sindaco di Torino Diego Novelli) che edita il settimanale e che, come tale, è destinataria di contributi statali per l’editoria: 505 mila euro l’anno. [...]» (Sergio Rizzo, ”Corriere della Sera” 20/2/2006).