Marco Nese, ཿCorriere della Sera 2/4/2004, 2 aprile 2004
Tramezzi. "Venivano tirati su tramezzi e approntati letti negli abbaini e nei sotterranei. Dormivamo nel palazzo apostolico in piccole celle ricavate con tavole di legno
Tramezzi. "Venivano tirati su tramezzi e approntati letti negli abbaini e nei sotterranei. Dormivamo nel palazzo apostolico in piccole celle ricavate con tavole di legno. Al conclave di papa Wojtyla la mia stanzuccia affacciava sul cortile del Belvedere". Com’era fatta? "Intelaiature molto semplici. Un lettino. E un piccolo tavolo, una caraffa d’acqua, un bicchiere, un crocefisso e un inginocchiatoio". I servizi igienici? "Erano in comune. Bisognava andare a lavarsi a turno. Tenevamo il pitale sotto il letto". Il cibo? "Arrivava nei piatti attraverso una ruota girevole. Lo stesso mezzo usato per inviare medicinali a chi ne aveva bisogno". Quando è partito che cosa ha messo in valigia? "Biancheria, spazzolino, dentifricio. Lo stretto necessario. Mica andavo a rinchiudermi lì per mesi. Sono finiti i tempi del medioevo, quando i conclavi si prolungavano molto. Adesso i conclavi durano pochi giorni". Lei è un buon suonatore di chitarra. Ovviamente non poteva portarsela. "Scherziamo?". Lei era tra i papabili. Si ipotizzò che avrebbe preso il nome di Stefano X. "Fantasie, Non si va lì con un accordo già preso. Le procedure per raggiungere una comunione di vedute sono complesse. un lavoro lento, si capisce un po’ alla volta chi è la persona sulla quale convergono le preferenze". Come avviene la votazione? "Ho bene in mente la scheda che portava la scritta in latino ”Eligo in Summum Pontificem” cioè eleggo come sommo pontefice, e sotto bisognava indicare il nome. La scheda aveva la grandezza di una normale busta, con una riga al centro lungo la quale andava piegata. Dopo averla compilata, andavamo a deporla in un calice. A una a una le schede scrutinate venivano poi inserite in un altro calice". Era deluso quando le votazioni non davano il risultato necessario per l’elezione? "Deluso no. Sapevo che alla scelta dell’uomo giusto si arriva a poco a poco. Nella nostra fede crediamo che in quei momenti una mano dall’alto ci guidi, lo Spirito Santo ci illumina per favorire una concordia generale" (Salvatore Pappalardo, 86 anni, che partecipò agli ultimi due conclavi, ma non sarà presente a questo).