Rita Sala Il Messaggero, 18/06/2004, 18 giugno 2004
Polivalenza e virtù dell’insalivazione nella storia. Il Messaggero, 18/06/2004 Si chiamava Francesco anche lui
Polivalenza e virtù dell’insalivazione nella storia. Il Messaggero, 18/06/2004 Si chiamava Francesco anche lui. Francesco Torraca. Illustre commentatore della Divina Commedia, quando affronta, nel XXV canto dell’Inferno, la scena di Buoso Donati trasformato in serpente con Francesco Cavalcanti che gli sputa addosso, ci dà la seguente informazione: «Secondo una credenza dell’antichità e del Medioevo, la saliva dell’uomo ha virtù contro i serpenti». Sdrammatizzando quello che passerà alla Storia come lo sputo di Guimaraes - Totti contro il danese Poulsen - possiamo forse ricordare la polivalenza dell’emissione di saliva detta, appunto, sputo. C’è sputo e sputo, insomma. C’è quello nobile, eroico. Nel Maratoneta, il film di Schlesinger del 1976, Dustin Hoffman sputa in faccia a Laucence Olivier a mo’ di sprezzante rifiuto: il vecchiaccio lo vorrebbe delatore e lui proprio non ci sta. Altro sputo «etico» in Riso amaro: se lo becca Vittorio Gassman, mascalzone e seduttore, da una femmina che non ci sta. E Titina De Filippo, nei panni di Filumena Marturano, sputa in faccia al fratello Eduardo (il personaggio è Domenico Soriano, benestante e vigliacco che non la sposa, nonostante anni di convivenza) in una delle scene madri dell’omonimo lavoro. Ci sono gli sputi goliardici, vedi quelli dei ragazzini annoiati che tirano al bersaglio dalla balconata della galleria nel Nuovo Cinema Paradiso di Tornatore. C’è lo sputo ebbro e amoroso di Ava Gardner a Walter Chiari nella via Veneto della dolce vita, immortalato da Tazio Secchiaroli. Ci sono gli sputi blasfemi contro Cristo lungo il Calvario, rivisti in The Passion di Mel Gibson. E c’è lo sputo dadaista di Totò, che s’infila con precisione nell’orbita di un malcapitato gagà nel film Totò imperatore di Capri. C’è anche lo sputo etnico-musicale. Il cantante Fiamak Shahidi, poeta e aedo di lingua araba, il prossimo 27 luglio a Firenze presenterà in concerto il suo ultimo cd: Sputi. Vale a dire canzoni e motivi su, per, di e a colpi di saliva. Arriviamo allo sputo sportivo. A quello di Mihajlovic, auctor di un’insalivazione dell’avversario che ancora gli si rimprovera. forse, ad ”alti livelli”, lo sputo più cronologicamente prossimo al gesto di Francesco Totti, che sta costando al capitano della Roma una ben solenne riprovazione collettiva (a nessuno viene certo in mente di associarlo all’esorcismo di antica radice di cui predica il Torraca). Nei lunari di Frate Indovino e nei romanzi di Emilio De Marchi si legge che nelle vecchie osterie uno degli avvisi di prammatica era: Vietata la bestemmia, lo sputo e il gioco di azzardo. Questioni personali, fortemente simboliche per ogni singolo avventore. Da mettere a frutto per crescere. Non certo, però, questioni di Stato. Rita Sala