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 2004  maggio 26 Mercoledì calendario

APERTURA FOGLIO DEI FOGLI 7 GIUGNO 2004

Sfide preliminari agli Europei: il pallone Roteiro e il sesso.
Sabato iniziano i dodicesimi campionati europei di calcio. A Oporto, il Portogallo affronterà la Grecia. Gli azzurri, che faranno il loro esordio lunedì prossimo a Guimaraes contro la Danimarca (ore 18), sono tra i favoriti della manifestazione: non raggiungere la finale (il 4 luglio a Lisbona) sarebbe un fallimento, tant’è vero che, hanno fatto sapere, Totti e compagni riceveranno premi solo in caso di vittoria (250.000 euro) o secondo posto (120.000). [1]

Secondo gli esperti solo i francesi, che quattro anni fa a Rotterdam ci batterono in finale con un golden gol di David Trezeguet, hanno più possibilità di sollevare la coppa. L’agenzia di scommesse inglese William Hill la vede così: Francia 3/1, Italia 4/1, Portogallo 13/2, Inghilterra, Olanda e Spagna 7/1, Repubblica Ceca 12/1, Germania 14/1, Svezia 28/1, Danimarca 33/1, Bulgaria e Russia 66/1, Croazia e Grecia 80/1, Svizzera 100/1, Lettonia 500/1. [2]

Come sempre, le polemiche sono cominciate con grande anticipo. Per mesi l’opinione pubblica ha chiesto la convocazione di Roberto Baggio, arrendendosi solo quando, prima che fosse diramata la lista dei 23, s’è saputo che al sarto degli azzurri non erano state date le misure del Codino. Poi c’è stata la campagna per Gilardino, il cui apice è stato raggiunto all’ultima giornata di campionato, quando il talento del Parma ha segnato addirittura 4 gol. [3]

 una storia che si ripete ogni due anni. Harry Pearson, uno dei migliori commentatori inglesi di calcio, dice che a margine di ogni grande competizione internazionale (europei, mondiali ecc.) ci sono due figure, il Robbo e lo Shack: il primo (che deve il nome a Bryan Robson) è il giocatore che a causa di un infortunio resta fuori dalle convocazioni della sua nazionale; il secondo (da Len Shackelton, ex centravanti del Sunderland) non viene convocato, ma la colpa non è sua, «è un genio creativo al quale il ct non crede nonostante le sue ovvie doti tecniche». Alberto Piccinini: «Entrambe le figure, secondo quest’analisi, hanno un’importanza fondamentale. Rappresentano infatti il come sarebbe stato se, allentano la tensione dei tifosi [...] e agiscono da infallibile toccasana nei casi di depressione collettiva da prematura eliminazione». [4]

Mal che vada, la scusa è già pronta. Alla fine del ritiro di Coverciano, gli azzurri se la son presa con Roteiro, il pallone grigio a fasce nere ideato dall’Adidas per il torneo portoghese. Pirlo: «Fa schifo, sembra di giocare col Tango che avevi in spiaggia da bambino»; Totti: «Troppo duro si colpisce male»; Corradi: «Di testa non riesci a prendere la mira»; Di Vaio: «Per chi è veloce è un problema, perché i lanci non si capisce dove vanno a finire». [5]

I più preoccupati sono i portieri. Buffon: «Rimbalza in modo strano. Non aiuta neanche il colore, con la luce dei riflettori rischia di vedersi meno. Il calcio è sempre stato un gioco semplice, 22 giocatori e un pallone a scacchi bianchi e neri. Lo si vuole complicare a tutti i costi». Peruzzi: «Il disegno dei nuovi palloni va di pari passo con la filosofia del calcio internazionale. I gol sono associati allo spettacolo, quindi si producono palloni sempre più leggeri che favoriscono gli attaccanti e rendono più difficile il lavoro dei portieri. Questo cambia improvvisamente direzione nei tiri da lontano». [5]

Rispetto agli ultimi (disastrosi) mondiali, c’è una novità. Ci sarà più tolleranza nei confronti di mogli e fidanzate degli azzurri. La procedura prevede una richiesta scritta ad Innocenzo Mazzini, vicepresidente Figc, ma l’ultima parola spetterà al Trap. Sarà possibile entrare nell’hotel per un’ora e mezza, dopo cena, al massimo sino alle 23. Gli incontri potranno avvenire solo in luoghi pubblici. [6]

Quanto al sesso, gli astensionisti sembrano in crescita. Luis Felipe Scolari, l’allenatore campione del mondo nel 2002 col Brasile e ora sulla panchina del Portogallo: «Chi non sa rinunciare al sesso per 40 giorni, è un animale». [7] Una giornalista svedese: «Da noi c’è libertà e in effetti la nazionale non vince mai». [8] Convinto che troppi divieti spingano i calciatori verso relazioni extra-coniugali e sbornie di whisky, Sven Goran Eriksson ha deciso che gli inglesi potranno trascorrere tutto il pomeriggio in compagnia femminile (solo mogli e fidanzate ufficiali, però) e bere vino (ma niente super-alcolici). [9]

Di una cosa si può star certi, pare: in finale ci sarà almeno un italiano. Se dai calciatori dovesse arrivare l’ennesima delusione, Pierluigi Collina è pronto a congedarsi in grande stile (questa sarà probabilmente la sua ultima grande manifestazione internazionale). Ormai è talmente popolare che McDonald’s, sponsor del torneo, l’ha scelto come testimonial. Alfredo Pratolongo (McDonald’s Italia): «Collina è un arbitro e già questo vuol dire che è portatore di valori come l’equidistanza, la neutralità, l’equilibrio, il rigore nel far rispettare le regole, la legge. Ma Collina anche senza fischietto o fuori dal campo ha la marcia in più del personaggio credibile, di cui ti fidi davvero, che vorresti sempre vicino quando si tratta di dirimere una questione». [10]

In palio, oltre alla gloria, ci sono un bel po’ di soldi. Ogni partita avrà un montepremi di 600.000 euro (da dividere se si pareggia). Il passaggio ai quarti vale 1,8 milioni, la semifinale 2,4 milioni, la vincente della finale ne incasserà 6 (3,6 agli sconfitti). A ognuna delle 16 squadre sono garantiti in ogni caso 4,5 milioni, anche se perde le tre partite della prima fase. Incasso massimo (tutte vittorie): 16,5 milioni. [11]

Il Portogallo vincerà comunque (si spera). L’Istituto del Commercio Estero di Lisbona prevede di incassare 260 milioni di euro dai turisti e 290 dagli sponsor. La ricaduta nel prossimo decennio dovrebbe portare da 180 a 360 milioni di euro. [12] Ma c’è una grande paura. Maurizio Crosetti: « la paura di veder arrivare un aereo kamikaze con il muso puntato su 65 mila persone». Avvertimento del Dipartimento di Stato Usa: «Chi va in Portogallo lo fa a suo rischio e pericolo». [13]