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 2004  maggio 03 Lunedì calendario

Elegia delle bocce quadre, La Stampa, 03/05/2004 Castellinaldo (Cuneo). Quelli del rugby decidono ogni tanto che la terra è ovale

Elegia delle bocce quadre, La Stampa, 03/05/2004 Castellinaldo (Cuneo). Quelli del rugby decidono ogni tanto che la terra è ovale. Quelli delle bocce hanno deciso ieri che la terra è quadrata: per il tempo del campionato europeo di bocce quadre, organizzato a Castellinaldo, bellissimo bricco del Roero, provincia di Cuneo, dopo gemellaggio vinificato con Haut-de-Cagnes, il villaggio medioevale della Provenza, subito dopo Nizza, dove ogni fine di agosto migliaia di turisti e centinaia di indigeni si disputano il titolo mondiale. Per giocare a bocce quadre senza passare per matti completi, per picassiani demenziali nei riguardi della pétanque francese - sfere giottesche di ferro rotonde, tout terrain - a cui il regolamento si appoggia, ci vogliono le bocce appunto quadrate e le stradine in salita e discesa, dove le altre bocce rotolerebbero. Castellinaldo ha le strade giuste, le bocce sono state fatte da un falegname locale, legno di abete, 7 cm di lato, peso sui 100 grammi, verdi e rosse, con il marchio a fuoco dei ventitré vinaioli (non vignaioli, pare sia importante) di Castellinaldo. Ieri si sono cimentate circa mille coppie, per 12 euro iscrizione e parure di bocce. Partite ai sette punti. Premi per 3.000 euro in vino che è nettare, centoventi bottiglie pregiate di arneis, nebiolo e barbera alla coppia vittoriosa Francesco Danza e Daniele Lamberti di Canale. Quattro collegamenti con ”Uno Mattina”, Rai 1, massimo certificato di esistenza possibile. La boccia quadra va dove vuole, e un bambino può battere un campione delle bocce rotonde. Che salga o che scenda sulla strada, il cubo prende le sue decisioni spesso completamente autonome rispetto alla volontà del lanciatore. Bastano dieci metri di lunghezza per fare un campo sul quale accadono cose molto matte. L’anno scorso c’era stata una prima edizione del cosiddetto campionato europeo (ma potrebbe essere roerino o interplanetario, nessuno si formalizzerebbe), grande successo quasi personale di Roberto Costa allora presidente dei vinaioli. Quest’anno l’iniziativa si è, come dire, rassodata, è diventata patrimonio di Castellinaldo che il 16 di questo mese la presterà a Rho presso Milano, dove un oriundo castellinaldese organizzerà un torneo benefico. Le bocce rotonde vanno verso una connotazione sempre più atletica, con frenesia di giocate, le bocce quadre ripristinano i tempi pacati di quando questo sport era praticato sotto tetti di frasche da giocatori adulti con camicia bianca e c’era sempre la bottiglia di vino su un tavolino. In più c’è l’azzardo, nel senso che è proprio questione di cubo: questo va lì, quello va là, anche se lanciati nello stesso modo. Il rimbalzo regolare è un optional. Comunque vada, ci si beve su. In piemontese e non solo se si parla di biglie ed anche di bocce quadre si dà l’idea di qualcosa di mattoide, di sregolato, di simpaticamente pazzo. Il Roero e la confinante sorella più grossa che si chiama Langa sono da sempre posti di intriganti e spesso inquietanti stranezze: tanto gioco d’azzardo, una certa dose di suicidi misteriosi, grandi cervelli raffinati dentro corpi che hanno tutte le più ruvide callosità contadine. Il gioco delle bocce quadre ci sta bene. Ma ieri si sono divertiti anche forestieri e stranieri, tutti fatti dalle bocce quadre così diversi dal solito che in quattro collegamenti televisivi non uno ha fatto ciao con la manina. Gian Paolo Ormezzano