Il Giorno mercoledì 30 maggio 1962 Alberto Arbasino., 30 maggio 1962
Il Mistero, Il Giorno mercoledì 30 maggio 1962 Andiamo in parecchi al cinema a vedere "Allarmi siam fascisti!", e da principio è facile sorridere, dandoci delle gomitate ogni volta che il re frana nella sciocchezza, e osservare che D’Annunzio in tutte le mosse che fa è puro Chaplin, tutto da godere, o esclamare mentre si vede la Grande Guerra "
Il Mistero, Il Giorno mercoledì 30 maggio 1962 Andiamo in parecchi al cinema a vedere "Allarmi siam fascisti!", e da principio è facile sorridere, dandoci delle gomitate ogni volta che il re frana nella sciocchezza, e osservare che D’Annunzio in tutte le mosse che fa è puro Chaplin, tutto da godere, o esclamare mentre si vede la Grande Guerra "... e pensare che nessuno lo sapeva che si stava combattendo contro Musil!...". Poi, mentre il film va avanti, nessuno dice più niente, e alla fine usciamo stravolti: ci è passata perfino la voglia di andare a mangiare. "Io non ricordavo niente, perché non sono neanche arrivata a fare la piccola italiana", fa una ragazzina di Milano, "ma ho in mente come se fosse ieri che mia sorella più grande una volta ha dovuto andare all’Arena a fare degli esercizi vestita da sci, e mi è parsa una cosa così balorda perché si era d’estate". Poi ci domandiamo se c’è una spiegazione a quello che si è appena visto. Non c’è. Niente da fare. Il nazismo, in fondo, girando la Germania e conoscendo i tedeschi, in qualche modo lo si capisce. Ma il fascismo? Un popolo pigrissimo che improvvisamente si mette a fare delle cose faticosissime, e tutte contro il proprio interesse? E per di più tutte cose ridicolissime, veramente toccando il fondo del grottesco, senza mai ridere, neanche un po’? No; non ci arriveremo mai, a capirlo o a spiegarlo. Alberto Arbasino