Varie, 2 novembre 2005
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Nicolini Giovanni
• Mantova 1940. Laurea in Filosofia all’Università Cattolica, studi di Teologia alla Gregoriana. Nel 1992 è stato nominato assistente diocesano dell’Azione Cattolica a Bologna, compito che ha tenuto per due mandati fino a quando, nel 1998, è diventato vicario episcopale per la carità. In questo ruolo è anche direttore della Caritas diocesana. «Se lo chiamano monsignore risponde con il suo sorriso buono: ”Io? Io sono un pretaccio”. A Bologna lo si può trovare ovunque, e se non è in città è magari in tv che parla [...] gli occhi azzurri che guardano lontano, i capelli dritti e corti [...] un piccolo crocifisso di legno ”come quello d’argento che aveva mia madre: bifronte, con Cristo che muore e Cristo che risorge”. il ”pretaccio” che preferisce farsi chiamare Giovanni e quasi mai dice no. Ma quando lo dice, domandare a Sergio Cofferati, è un no che fa male, un no che ha il peso della credibilità di questo prete che i bolognesi hanno imparato ad apprezzare, a stimare, ad ascoltare, a salutare davanti alle sei vetrine di Tamburini, la più ricca e grassa salumeria della città. Chiede la carità per i suoi poveri, don Giovanni. E ai vecchi bolognesi ricorda Padre Marella [...] ”Ma il mio ideale di sacerdote - dice - resta mio padre, che era notaio a Mantova”. [...] ha una storia bella e appassionata. [...] ”Da giovane mi ero iscritto alla facoltà di Medicina dell’Università di Padova, ma l’anno dopo ero alla Cattolica di Milano, filosofia: perché c’era una ragazza che mi interessava molto...”. L’Università Cattolica di quegli anni lo segna. Non solo per le amicizie che conserverà, ”come quella per Romano”, nel senso di Prodi, che alloggiava nello stesso pensionato, ma per il finale, per la laurea che lo porta alla Gregoriana di Roma e da qui all’amicizia con Giacomo Lercaro, il cardinale di Bologna che lo chiamerà in città. Il suo ”’68” coincide con la prima messa, e Bologna lo avvicina a Monte Sole, la comunità di don Giuseppe Dossetti. ”Mi considero un prete diocesano figlio di Dossetti”, dice. Il cardinale Giacomo Biffi lo nomina Vicario episcopale per la carità. ”Ma sono prete, non vescovo”. [...]» (Giovanni Cerruti, ”La Stampa” 29/10/2005).