Varie, 10 settembre 2005
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SMITH Zadie Londra (Gran Bretagna) 27 ottobre 1975. Scrittrice. Madre Jamaicana e padre Inglese. Da bambina era innamorata del tip-tap; da adolescente pensò di diventare attrice di musical e guadagnò i primi soldi come cantante di jazz, pur volendo diventare giornalista
SMITH Zadie Londra (Gran Bretagna) 27 ottobre 1975. Scrittrice. Madre Jamaicana e padre Inglese. Da bambina era innamorata del tip-tap; da adolescente pensò di diventare attrice di musical e guadagnò i primi soldi come cantante di jazz, pur volendo diventare giornalista. Il suo primo romanzo Denti Bianchi fu un best-seller internazionale. In Italia l’ha pubblicato nel 2001 Mondadori, così come, nel 2003, L’uomo autografo. «[...] Dopo i premi piovutigli addosso a 24 anni per Denti Bianchi (Mondadori): oltre un milione di copie vendute, un adattamento cinematografico e un mare di elogi, Zadie Smith non si è montata la testa. Ha continuato a lavorare distillando la sua scrittura, senza perdere la freschezza che ha fatto di quel primo romanzo [...] il più intelligente e ironico ritratto del ”multiculturalismo in azione”. [...] Ha sposato un collega, Nick Laird, bello e bravo come lei, dando così vita a un sodalizio che i critici paragonano a quello tra Sylvia Plath e Ted Hughes. Ma lei sdrammatizza: ”It’s simply love” [...] Dopo il mezzo passo falso di The Autoghraph Man (L’uomo autografo, sempre Mondadori) un libro più cinematografico che letterario, che ha come tema le ambiguità legate alla fama, con il suo terzo romanzo la Smith torna, alla grande, sulle sue tematiche: la crescita personale, l’adulterio, i conflitti di identità, i rapporti interraziali e il fondamentalismo. On Beauty si confronta con la contemporaneità, contrapponendo due famiglie e due visioni del mondo. Da un lato c’è Howard Belsey, inglese, esperto di Rembrandt, a cui però il maestro olandese non piace più, che si trova a insegnare in un college del New England. sposato con Kiki, un’afroamericana che ormai non assomiglia più all’attivista politica super-sexy che sposò trent’anni prima. Insieme hanno insegnato buon senso e tolleranza ai tre figli che ora lottano per trovare una propria strada nel mondo. Levi, il primogenito, è alla scoperta di cosa significhi essere mezzo nero, Zora crede nella capacità degli intellettuali di salvare il mondo, mentre Jerome cerca la propria identità attraverso la fede, impresa difficile all’interno di una famiglia di atei. Dall’altro c’è la famiglia Kipps. Sarà Jerome che, innamoratosi della figlia di Monty Kipps, icona della destra neo conservatrice, porterà le due famiglie a scontrarsi. Kipps è un professore di origine caraibica che insegna a Londra e ha appena pubblicato un libro di successo su Rembrandt le cui tesi interpretative si scontrano frontalmente con quelle di Besley. Ne risulta una battaglia che riflette, senza farvi riferimento esplicito, i grandi conflitti culturali e politici in atto. On Beauty è un libro costellato da colpi di scena, in cui ogni spunto narrativo prende origine da un evento piccolo o grande: un adulterio, una morte, un sogno irrealizzato. Personaggi ben inquadrati, una critica intelligentemente impietosa del mondo accademico e un’ulteriore dose di picconate alle ipocrisie della vita familiare, sono i punti di forza di questo romanzo da leggere tutto d’un fiato. On Beauty pone senza rispondere alcune domande essenziali: come scegliamo il lavoro che occuperà la nostra vita? Come mai amiamo le persone che diciamo di amare? E soprattutto, che cos’è la bellezza e cosa siamo disposti a fare per conquistarla. La trama, che per ammissione dell’autrice ammicca a Casa Howard di Edward M. Forster, ne coglie lo spirito, innestandolo con l’umorismo e il gusto per il paradosso che caratterizzano lo stile inconfondibile di Zadie Smith. [...]» (Alessandro Cassin, ”L’espresso” 15/9/2005).