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 2005  maggio 27 Venerdì calendario

ALLAM Magdi Cristiano Il Cairo (Egitto) 22 aprile 1952. Politico. Giornalista. Già a Repubblica, poi vicedirettore ”ad personam” del ”Corriere della Sera”

ALLAM Magdi Cristiano Il Cairo (Egitto) 22 aprile 1952. Politico. Giornalista. Già a Repubblica, poi vicedirettore ”ad personam” del ”Corriere della Sera”. Nel 2009 eletto al Parlamento europeo con l’Udc. Laureato in sociologia all’Università di Roma ”La Sapienza”, è un attento studioso dei movimenti fondamentalisti islamici. Tra le sue opere: Bin Laden in Italia (2002), Diario dall’Islam (2002), Jihad in Italia (2002), Saddam. Storia segreta di un dittatore (2003), Kamikaze made in Europe (2004), Io amo l’Italia. Ma gli italiani la amano? (2006), Viva Israele (2007), tutti editi da Mondadori. Già musulmano laico, convinto che la fede debba essere un fatto privato tra Dio e la coscienza del credente, nel 2008 s’è converito alla religione cristiana. Ha fondato il movimento Protagonisti per l’Europa Cristiana. Nel 2010 candidato presidente della Basilicata • «[...] Famosa e discussa nel 2008 la sua conversione dall’islamismo al cristianesimo, con tanto di battesimo e cresima impartite nientemeno che da papa Ratzinger nella cattedrale di San Pietro. Padrino per l’occasione, il vicepresidente della Camera del Pdl, il ciellino Maurizio Lupi; da quel momento si fa chiamare Magdi Cristiano Allam. Nello stesso anno fonda un suo partito, Protagonisti per un’Europa cristiana, che stringe un accordo con l’Udc alle elezioni europee. Dove viene eletto, appunto [...] A novembre 2009, poi, il battesimo di una nuova creatura politica, il movimento di Io amo l’Italia, come il titolo di uno dei suoi numerosi libri. [...] nel 2006 [...] ebbe alcuni incontri a Palazzo Grazioli. Si parlò di una candidatura con Forza Italia, lui si immaginò un possibile ministero dell’Immigrazione. Finì con un niente di fatto [...]» (Francesca Schianchi, ”La Stampa” 21/1/2010) • «[...] infanzia in Egitto, una società dove ha visto incarnarsi la deriva verso l’integralismo islamico nel percorso umano della sua stessa madre, Safeya. [...]» (Dario Fertilio, ”Corriere della Sera” 2/6/2006) • «[...] verso la metà del mese di aprile 2003, fui informato dall’Italia che ero oggetto di una minaccia da parte della dirigenza di Hamas, il movimento terroristico islamico palestinese. La mia colpa era di aver fermamente condannato gli attentati terroristici dei kamikaze palestinesi che mietono tante vittime tra i civili israeliani. L’ordine impartito era preciso: se avessi continuato a contestare il terrorismo dei kamikaze palestinesi, mi avrebbero ucciso. [...] L’editore della ”Repubblica”, Carlo De Benedetti, a cui mi legava un rapporto di rispetto e simpatia, mi aveva proposto di partire per un po’ di tempo negli Stati Uniti. Era un modo sia per sparire dalla circolazione sia per approfondire le tematiche del terrorismo islamico in chiave americana. Senonché quando era tutto pronto per il mio primo viaggio in America, Stefano Folli, neodirettore del ”Corriere della Sera”, mi propose di passare al più prestigioso giornale d’Italia con la qualifica di vicedirettore ad personam. Era una di quelle proposte che non si possono rifiutare. L’intesa fu siglata il primo luglio ed entrò in vigore dal primo settembre 2003. [...]» (’Corriere della Sera” 27/5/2005) • «Seguo con attenzione e rispetto il lavoro di Magdi Allam, che sul Corriere ci segnala, con puntiglio, fatti e protagonisti dell’estremismo islamista. Soltanto che, leggendolo, spesso mi chiedo: ma esisterà pure, da qualche parte, un imam molto mansueto? Un musulmano devotissimo, eppure pacioso? Un marito arabo gentilissimo con la moglie? Una comitiva di sunniti simpatici, o di sciiti affabili? Un harem allegro, perfino? Se esistono, per cortesia, Magdi ce lo riferisca. A leggerlo adesso, difatti, con quella trafila interminabile di arabi maneschi, terroristi o complici, fanatici che minacciano, imam che aizzano, mi viene un’ansia incolmabile. Se incontro un arabo per strada, nei minuti immediatamente successivi alla lettura di Allam, sospetto che nasconda un pugnale nella fusciacca, come nei libri di Salgari. E se poi non ha la fusciacca, come di solito avviene, l’individuazione del pugnale diventa ancora più ardua, e l’ansia aumenta. E dunque: che cosa le costa, gentile Magdi, presentarci ogni tanto anche qualche scena islamica rassicurante? A costo di edulcorarla, guardi. I fanatici, per giunta, in mezzo alla normalità risaltano meglio, e sono più facili da smascherare» (Michele Serra, ”la Repubblica”, 31/1/2007).