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 2005  aprile 23 Sabato calendario

Schnellinger KarlHeinz

• Nato a Duren (Germania) il 31 marzo 1939. Calciatore. Terzo nella classifica del Pallone d’Oro 1962, sesto nel 1963, undicesimo nel 1964, dodicesimo nel 1965. Con il Milan ha vinto lo scudetto 1967/68, la Coppa dei Campioni 1968/1969, le Coppe delle Coppe 1967/68 e 1972/73. Ha giocato anche con Mantova e Roma. «Difensore di fascia potente, elegante e completo, poi riciclatosi nel ruolo di libero. Dotato di classe superiore, è uno dei migliori stranieri approdati in Italia negli anni Sessanta [...]» (Enciclopedia dello Sport, Treccani). «Biondo pilastro della difesa tedesca nei quattro mondiali (dal ’58 al ’70) che stanno in mezzo alle conquiste iridate del ’54 e del ’74. Salva la sua Germania nel quarto del ’66, salvando con una mano sulla linea di porta il tiro dell’1-0 per l’Uruguay: l’arbitro inglese Finney non vede [...]» (Dizionario dei Mondiali, La Stampa). « entrato nella leggenda del calcio italiano per la rete segnata al 90’ dei tempi regolamentari nella famosa semifinale Italia-Germania di Mexico ’70. Un gol arrivato per caso (stremato, si è avvicinato agli spogliatoi in attesa del fischio finale: ecco perché sta, inopinatamente, nella nostra area di rigore) e per il quale l’Italia tutta, lì per lì, lo maledice. Ma, a posteriori, dobbiamo ringraziarlo, perché senza il suo pareggio non ci sarebbero stati quegli epici supplementari e non parleremmo di quel proverbiale 4-3. C’è dell’altro, comunque, nella carriera di ”Volkswagen” (così ribattezzato perché, come il Maggiolino, non si ferma mai). C’è il campionato tedesco vinto col Colonia nel ’62, c’è l’acquisto da parte della Roma, c’è l’anno di ”parcheggio” al Mantova, infine c’è l’arrivo al Milan nel ’65 che inaugura nove stagioni di vittorie in maglia rossonera. Si parla tanto di ”olandesi” universali, ma già negli anni ’60 lui è in grado di giocare mediano, terzino, stopper o libero: sempre con efficacia. Conta quarantasette presenze (e un gol...) nella sua nazionale. Da noi, dirà una volta, ha trovato ”non solo il sole ma la gioia di vivere”» (Dizionario del Calcio Italiano, a cura di Marco Sappino, Baldini&Castoldi 2000). «Il gioco di Schnellinger, terzino sinistro, metteva sempre in luce la sua gran voglia di vincere. Ha debuttato a 19 anni nella fase finale dei Mondiali 1958 in Svezia, raggiungendo con la nazionale i quarti di finale (1962), il secondo posto (1966) e il terzo posto (1970) nei successivi 12 anni. [...]» (www.uefa.com 31/3/2005). «Certe volte pareva che facesse un regalo al mondo, giocando a calcio. Avrebbe potuto esprimere identica eleganza in uno degli altri cento modi artistici che il vivere sociale contempla e lui prima di ogni altro sembrava non capire perché invece avesse scelto di farlo con un pallone tra i piedi. Sepp Herberger, santone della Nazionale tedesca, sosteneva che aveva un difetto: ”Si diverte troppo a giocare, e questo nasconde dei rischi. Capita sempre la partita che non gli piacerebbe giocare o la situazione che lo infastidisce. Allora è meglio non fare affidamento su di lui, perché Schnellinger per impegnarsi deve avere una ragione personale. Altrimenti è uno qualsiasi”. [...]» (Carlo F. Chiesa, ”Calcio 2000” dicembre 1999).