varie, 26 marzo 2005
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CIVELLO Chiara. Nata a Roma il 15 giugno 1975. Cantante. «Ella Fitzgerald, Lionel Hampton, Louis Armstrong, Joao Gilberto, Herbie Hancock, John Coltrane: sono solo alcuni dei grandissimi che hanno inciso per la Verve, etichetta storica del jazz
CIVELLO Chiara. Nata a Roma il 15 giugno 1975. Cantante. «Ella Fitzgerald, Lionel Hampton, Louis Armstrong, Joao Gilberto, Herbie Hancock, John Coltrane: sono solo alcuni dei grandissimi che hanno inciso per la Verve, etichetta storica del jazz. Fra di loro [...] c’è anche, per la prima volta, un’italiana. Chiara Civello [...] ”emigrata” negli States dopo aver vinto una borsa di studio per la Berklee School di Boston: è stata notata a New York (dove cantava in una jazz band) dal produttore Russ Titelman, che ha lavorato con James Taylor e Paul Simon. Spinta a diventare cantautrice, con la sua musica soffice e struggente, efficace miscela di jazz, pop ed echi latinoamericani e mediterranei Chiara Civello ha conquistato la Verve. Ed ora sta spopolando negli States (lodata da ”Billboard” [...]), ma anche in Giappone e Portogallo [...] ”Appena finito il liceo classico sono partita per Boston, volevo cercare le radici del jazz. Ho studiato come cantante laureandomi nel 1998: poi sono andata a New York e lì Titelman ha sentito la prima canzone che ho scritto, Parole incerte. Mi ha chiesto di lavorare come cantautrice ed ho studiato anche il pianoforte, di cui non sono virtuosa ma che mi è funzionale per scrivere canzoni. Quando ne ho avute pronte tre Titelman mi ha portato alla Verve: il giorno dopo firmavo un contratto [...] Mi hanno dato suggerimenti senza mai limitare la mia libertà creativa. In Italia avevo un’idea di industria molto più impersonale: mi piacerebbe tornare indietro e vedere se avrei avuto la stessa fortuna qui. Ma credo che ormai si basi tutto sulle sicurezze del business, là c’è voglia di rischiare [...] La spina dorsale della mia musica resta il jazz, di cui conservo la libertà espressiva rigettando però i virtuosismi. Poi ho aggiunto la ’saudade’, struggimento allegro dei brasiliani, e la loro ritmica africana. La comunicativa però deve essere pop: guardo sempre alla melodia italiana, da Battisti a Pino Daniele” [...]» (Andrea Pedrinelli, ”Avvenire” 29/3/2005). «Tony Bennett l’ha definita ”la miglior cantante della sua generazione”. Per Burt Bacharach, che ha insistito per lavorare con lei, ”ha tutte le carte in regola per diventare una superstar” [...] musica [...] definita dai critici ”crossover tra pop e jazz”, è la prima italiana a firmare un contratto con la Verve, leggendaria casa discografica di Ella Fitzgerald, Louis Armstrong, John Coltrane e Stan Getz. [...] madre psicanalista e padre primario al Gemelli, Chiara viene incoraggiata dalla nonna Bianca a suonare sullo scordatissimo piano verticale di casa. ”Una grande scuola per l’affinamento del mio orecchio” ironizza. La sua passione per la chitarra acustica naufraga un pomeriggio, quando Chiara sale nella piccola auto, a due posti, della madre: ”Nel sedermi ruppi il manico della chitarra. Allora mamma sentenziò: scordatene una nuova, adesso canti!”. A 13 anni, mentre frequenta il classico, decide quasi per gioco di iscriversi a una piccola scuola di musica romana: la Saint Louis. Tre anni dopo vince una borsa di studio per la prestigiosa Berklee School di Boston. [...] ”La musica si è impossessata di me come un animale affamato di una preda [...] Senza accorgermene mi sono ritrovata coinvolta da una forza creativa che, secondo me, giaceva latente nel mio animo già da quand’ero piccola”. Ma in America Chiara riparte da zero, incoraggiata da maestri come il trombonista Hal Crook e i sassofonisti Ed Tomassi e Jerry Bergonzi. ”Ero ossessionata dal bebop e trascrivevo in continuazione assoli di Charlie Parker, Miles Davis, John Coltrane”. Intanto diventa una presenza importante sulla scena musicale di Boston, esibendosi nei locali della città, che però le diventa ben presto stretta. ”Nel 2000, dopo la laurea, mi sono trasferita a New York, dove per sbarcare il lunario ho cominciato a cantare in gruppi di salsa e brasiliani imparando spagnolo e portoghese. lì che è iniziato un grande amore, quello per la musica brasiliana, che mi ha fatto scrivere la prima canzone, Parole Incerte, che mi ha cambiato la vita”. Chiara lascia un demo del motivo a Russ Titelman, collaboratore di Paul Simon, Rickie Lee Jones e James Taylor. ”Russ mi richiamò il giorno dopo per dirmi: ’Sei una cantautrice, lascia perdere tutto il resto, devi solo scrivere’” . Da allora inizia freneticamente a comporre musica e testi, collaborando con James Taylor e Tony Bennett. Il risultato: le dieci canzoni del suo debutto discografico, sette scritte da lei, tre con altri, incluso Bacharach, che la invita a trascorrere tre giorni nella sua casa di Los Angeles. Insieme realizzano la ballata Trouble, una delle più belle di Last Quarter Moon. [...]» (Alessandra Farkas, ”Corriere della Sera” 26/3/2005).