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 2005  febbraio 04 Venerdì calendario

Fassino ha passato la prova del ”riformistometro”. ”il Riformista”: "Non s’è limitato all’iterazione dell’aggettivo, ma ha fornito numerosi sostantivi

Fassino ha passato la prova del ”riformistometro”. ”il Riformista”: "Non s’è limitato all’iterazione dell’aggettivo, ma ha fornito numerosi sostantivi. Sull’Iraq ha detto una frase che vale da sola un congresso con la sinistra che circola: ”I veri resistenti sono gli 8 milioni di iracheni che votando hanno detto no alla morte e sì alla vita”. All’’Unità” saranno diventati rossi di vergogna. Sul patto di stabilità, ha detto che bisogna rivederlo. Sull’antico dilemma della sinistra - rigore o sviluppo? - ha detto la verità: ”Un paese che non produce ricchezza può redistribuire una sola cosa: debiti”. Su pubblico e privato, ha infranto tabù: ”Non abbiamo imbarazzo a dire che l’Italia ha bisogno di più mercato”. Sul welfare ha infilato, in un inciso, addirittura i ”meriti e i bisogni”, disegnando uno stato regolatore che assiste la riconversione industriale e sostiene ”un mercato del lavoro flessibile”. Ha parlato di promozione dell’’occupabilità” invece che di difesa dell’occupazione".