Marzio Breda, ཿCorriere della Sera 9/3/2005. pag. 37, 9 marzo 2005
Per Annamaria Andreoli, presidente della Fondazione Vittoriale e curatrice dell’opera omnia di Gabriele D’Annunzio ”Prose di ricerca” (Meridiani Mondadori), Mussolini pativa il poeta «come un concorrente isidioso», tanto da risarcirne «la defilata acquiescenza con denaro sonante»: una ventina di milioni di lire stanziati tra il 1923 e il 1938, quasi altrettanti milioni di euro adesso
Per Annamaria Andreoli, presidente della Fondazione Vittoriale e curatrice dell’opera omnia di Gabriele D’Annunzio ”Prose di ricerca” (Meridiani Mondadori), Mussolini pativa il poeta «come un concorrente isidioso», tanto da risarcirne «la defilata acquiescenza con denaro sonante»: una ventina di milioni di lire stanziati tra il 1923 e il 1938, quasi altrettanti milioni di euro adesso. «Un fiume di soldi di cui D’Annunzio si serve non soltanto per la stampa dei suoi libri del passato e di quelli ancora da scrivere».