Giancarlo Riolfo, tSt 9/3/2005, pag. 2., 9 marzo 2005
Dietro l’ultima impresa di Steve Fossett (il giro del mondo in solitaria ai comandi di un aereo, senza scalo e senza rifornimento) c’è Burt Rutan, 62 anni, ingegnere californiano abituato ai record: nel 1986, il suo Voyager riuscì a compiere il primo giro del globo senza scalo e senza rifornimento in volo
Dietro l’ultima impresa di Steve Fossett (il giro del mondo in solitaria ai comandi di un aereo, senza scalo e senza rifornimento) c’è Burt Rutan, 62 anni, ingegnere californiano abituato ai record: nel 1986, il suo Voyager riuscì a compiere il primo giro del globo senza scalo e senza rifornimento in volo. L’anno scorso, un altro velivolo di Rutan, l’aerorazzo SpaceShipOne, è stato il primo mezzo realizzato da un privato a portare un uomo nello spazio. Laureatosi in ingengeria aerospaziale nel ’65, ha lavorato alla famosa base sperimentale di Edwards fino al ’72. Pioniere dell’impiego dei materiali plastici compositi al posto delle tradizionali strutture in metallo e sostenitore di configurazioni aerodinamiche anticonvenzionali, Rutan si è dedicato per anni alla progettazione di velivoli amatoriali, molto popolari in America, che si vendono in scatola di montaggio e si costruiscono in garage. Poi ha fondato la Scaled Composites, azienda che collabora con le principali industrie aerospaziali e con la Nasa. Il prossimo progetto allo studio è il Roton: una navetta spaziale che atterra come un elicottero.