Varie, 9 marzo 2005
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GIANNINI Frida Roma 1972. Stilista. Di Gucci • «Strana creatura Frida Giannini: viso rotondo, capelli diritti-diritti
GIANNINI Frida Roma 1972. Stilista. Di Gucci • «Strana creatura Frida Giannini: viso rotondo, capelli diritti-diritti. La dolcezza incontra la grinta. Calore romano e determinazione nordica. Per esempio, con i suoi collaboratori lei ci va pure in vacanza, ma guai metterle i bastoni fra le ruote. Chi ci ha provato ha passato ”un brutto quarto d’ora”. Sono parole sue. Franchezza, non arroganza. [...] alla guida creativa di una maison, la Gucci (1.267,8milioni di euro nei primi nove mesi del 2005, di cui l’80 per cento in pelletteria, che è la sua «specializzazione»), che effetto fa? ”Quando hai una responsabilità di questo tipo hai due strade: o vai nel panico o ti carichi di adrenalina. Io vivo di adrenalina. Non è più tempo di atteggiamenti bohemienne. C’è un mercato da rispettare.Dicono che sono una creativa- manager? Io mi vedo solo naif, però il lavoro amo organizzarlo”. Donne stiliste, poche. Della sua generazione pochissime. Dicono sia un mondo gay-ista. vero? ”Quando andavo a scuola (Accademia del Costume e della Moda di Roma ndr) pensavo di sì. E ne ho fatto una tragedia. Ma è finita lì. Ho anche avuto la fortuna di entrare subito in Fendi (nel ’97 ndr) dove ho trovato un fantastico esercito di donne. Ora ho creato un ottimo team, di ragazzi, certo il 70 per cento gay: nessun problema. In più hanno che l’approccio nel pensare a un abito femminile è libero, mai autobiografico. Io ci ho messo un po’ a non farmi influenzare dall’idea di come mi vestirei io”. [...] ”Adoro il vintage, e conosco molti collaboratori di Valentino che frequentano i miei mercatini. E poi un conto è disegnare 50 abiti da gran sera, altro creare collezioni da 2.500 pezzi che devono confrontarsi con il mercato. Non è copiare il vintage, non sarebbe possibile: sono cambiate stoffe, materiali, proporzioni. confronto, curiosità, studio, passione”. Papà architetto, mamma prof d’arte e una figlia stilista. ”Un’ossessione sin da piccola. Non facevo che disegnare abiti e abiti e abiti. Ore e ore”. E la storia delle borse? ”Una scelta strategica. Da Fendi ero all’abbigliamento, si liberò un posto nella pelletteria. Ho pensato che nel primo caso sarei rimasta per anni assistente dell’assistente dell’assistente... Nel secondo avevo qualche chance. L’approccio fu terribile e la mia prima borsa un disastro. Per mesi non ci furono sabati e domeniche: ore e ore a schizzare borse...”. Nel 2002 la chiama Tom Ford. Immaginava che tre anni dopo avrebbe preso il suo posto? ”No. Però lui ha fatto le sue scelte. Ora l’azienda ha cambiato percorso. Trovo che i tempi siano per una donna più gioiosa e meno aggressiva. Sensuale e non sexy”. Tra Tom e Frida, Alessandra Facchinetti. Lei ha preso il posto di un’amica, cotta e mangiata in due sole stagioni. Paure, rimorsi? ”Io ho pochi amici e sempre gli stessi. Con Alessandra c’era un ottimo rapporto, due ragazze che hanno cominciato insieme. Quando mi dissero ’prendi il suo posto’ non ho certo stappato lo champagne. Ma ho riflettuto, anche sul fatto che poteva succedere a me”. Per una donna ”normale” com’è vestire le modelle? ”Confesso ho delle grosse difficoltà. Io sono cresciuta con l’idea di un mondo fantastico dove si aggiravano top model come Linda Evangelista, Christy Turlington, Jasmine Le Bon, Elle McPherson, Milla Jovovich, la stessa Kate Moss e invece ora mi trovo sempre di fronte alla Sasha di turno. Ragazzine dell’Est. Tutte lolite, bambine truccate da donne, caricature di un’idea che non corrisponde alla realtà”. Tra le star? ”Aspetto che nasca una nuova Madonna”. E a casa, a Firenze, chi l’aspetta? ”Mio marito”. Una moglie-manager ? ”Amo il calore dentro casa. Quando arrivo faccio una doccia, accendo le candele, apparecchio la tavola e preparo la cena”» (Paola Pollo, ”Corriere della Sera” 14/1/2006) • «[...] in una intervista a ”Io Donna”, ha spiegato: ”Per me la creatività deve generare business. Se non c’è approvazione del cliente, l’oggetto più bello è inutile” [...]» (Maria Silvia Sacchi, ”Corriere della Sera” 9/3/2005). «[...] figlia di un architetto, romana con appartamento anche a Firenze, si fa [...] le ossa da Fendi, massima espressione chic del salottismo romano preferibilmente in terrazza. A Roma dire Fendi e come dire casa Angiolillo: due istituzioni riconosciute. ”Mi piace la gente, mi piace viaggiare, mi piacciono le lotte”, è il suo slogan d’identità preferito. [...] ama disegnare pensando alle esigenze di mercato e si presenta quasi sempre in stivali visto che la sua grande passione sono i cavalli. [...]» (Gian Luigi Paracchini, ”Corriere della Sera” 9/3/2005) • «[...] come Re Mida trasforma in oro quel che tocca. Dietro al successo delle borse cult ”Flora” c’è lei. Super contesa, girava voce che Fendi -dove entrò nell’97 per occuparsi dell’abbigliamento e della pelletteria- pensasse di riprenderla offrendole persino il posto di Karl Lagerfeld. Guai a farsela sfuggire. [...] dopo gli studi all’Accademia del Costume e della Moda di Roma, ha fatto pratica anche alla Sagafur. Bella, carattere forte [...] è un’esperta cavallerizza, colleziona dischi di vinile (oltre 7000). Viaggia continuamente fra Londra New York e Tokio alla ricerca di ispirazioni. Fa la spola fra due case: una del milletrecento a Firenze, l’altra a Roma. [...]» (Antonella Amapane, ”La Stampa” 9/3/2005).