8 marzo 2005
Orsini Giorgio, di anni 30. Romano, bel ragazzo, serio, genitori separati, faceva il poliziotto nel commissariato di Ostia e divideva un appartamento a Torvaianica con uno dei due fratelli, poco distante da quello della mamma e del suo nuovo compagno
Orsini Giorgio, di anni 30. Romano, bel ragazzo, serio, genitori separati, faceva il poliziotto nel commissariato di Ostia e divideva un appartamento a Torvaianica con uno dei due fratelli, poco distante da quello della mamma e del suo nuovo compagno. Contento d’avere un fisico prestante e deciso a mantenerselo, stava a dieta stretta e s’allenava in palestra regolarmente. Nessun problema con le ragazze, non s’era ancora deciso ad averne una fissa. Negli ultimi tempi, chissà poi perché, era più allegro del solito e scherzava volentieri con amici e conoscenti. Mercoledì scorso arrivò al lavoro verso le 7, prese il caffè al bar, scambiò quattro chiacchiere e salì con l’Ettore sulla sua volante Lido 1. L’ultimo appuntamento per recuperare un bambino nella vicina Acilia, all’improvviso impugnò la calibro 9 d’ordinanza e si fece saltare il cervello con un colpo alla fronte urlando al collega "non riuscirai a fermarmi". Intorno alle 13 di mercoledì 16 febbraio, in un’auto della polizia incolonnata sulla via del Mare tra Roma e Ostia, all’altezza della multisala Cineland.