7 marzo 2005
Gallo Nunzio, di anni 28. Originario di Torre Annunziata (Napoli), ragazzotto robusto, affiliato al clan Cavaliere, arrestato e pentito, scontava una condanna per estorsione e rapina nel carcere di Sulmona dove era arrivato quattro mesi fa da Poggioreale per motivi di sicurezza e avrebbe dovuto restare fino al 2011
Gallo Nunzio, di anni 28. Originario di Torre Annunziata (Napoli), ragazzotto robusto, affiliato al clan Cavaliere, arrestato e pentito, scontava una condanna per estorsione e rapina nel carcere di Sulmona dove era arrivato quattro mesi fa da Poggioreale per motivi di sicurezza e avrebbe dovuto restare fino al 2011. Una passione per il canto, ingannava il passar del tempo con la musica e forse pensava all’avvenente donzella ventiseienne con la quale conviveva prima di cambiar domicilio. Negli ultimi giorni era sempre preoccupato e aveva chiesto un incontro col direttore. Sembra che i suoi parenti, destinati a una località segreta da un programma di protezione, avessero ricevuto minacce e lui non se ne dava pace. Solo nella sua cella, martedì scorso rimuginò su un imminente processo al quale doveva prender parte come testimone. Poi, tormentato da chissà quali altri pensieri, aspettò che le guardie spegnessero la luce, prese un asciugamano inzuppato d’acqua e se lo attorcigliò attorno al collo, vi lasciò passare sopra una corda di fortuna confezionata usando la cinta della tuta e una maglietta ridotta a brandelli, legò l’altra estremità alle sbarre della finestra e si lasciò penzolare lanciandosi da uno sgabello. La sera di martedì 1 marzo, nel reparto massima sicurezza del carcere di Sulmona.