Varie, 6 marzo 2005
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Hersh Seymour
• Chicago (Stati Uniti) 8 aprile 1937. Giornalista • «My Lai e Abu Ghraib, il massacro di 500 vietnamiti e le torture nelle ex prigioni di Saddam. Basterebbero queste due storie per descrivere chi è Seymour Hersh, il grande giornalista investigativo che, a partire dall’11 settembre 2001, sta costruendo una “storia alternativa” degli States sulle pagine del settimanale “New Yorker” […] “Paradossalmente io sono tutto quello che un reporter non dovrebbe essere. Me ne sto a Washington, da insider, quasi mai vado sul campo e se ci vado è per parlare con dei funzionari. Quindi faccio lù’opposto di quello che un vero giornalista deve fare […] Perché stando qui cogli “the big picture”, il quadro complessivo. La maggior parte dei capi redattori, inclusi quelli per cui lavoro, io vogliono mandarti oltreoceano. […] Ed è utile. Ma questa è la città dove vengono prese le decisioni. Per esempio, le basi legali perché si verificasse Abu Ghraib sono partite da qui. Se avessi sentito parlare delle torture e fossi andato in Iraq cercando la storia non sarei approdato a nulla o almeno sarebbe stato difficilissimo. Anche se parlassi correntemente arabo, la gente mi sospetterebbe”. […] La sua storia sul massacro di My Lai, in Vietnam, ebbe un effetto esplosivo. […]» (Giulia D’Agnolo Vallan, “il manifesto” 26/2/2005).