Varie, 6 marzo 2005
BRACCIALI
BRACCIALI Daniele Arezzo 10 gennaio 1978. Tennista • «[…] , il Daniele, un esempio, un caso tipico di quel che è stato - e in parte è ancora - il nostro tennis italiota. Già nel 1996, Bracciali si era segnalato, e non soltanto sui campi della nativa Arezzo, tra le mura del Club retto con infinita passione da Mario Formelli. Quell’innamoratissimo agente che è Cino Marchese non finiva di cantarmene le lodi, e mi sollecitava vivamente ad ammirarlo, spingendosi ad affermare: habemus campeonem. Mi accinsi quindi al gradito compito, e su un campetto di Flushing Meadows, mi ritrovai davanti a un omettino, impegnatissimo contro un altro ancor più piccolo di lui. Bracciali, appunto, opposto al francesino Grosjean. Era un quarto di finale junior, e se Grosjean finì per vincerlo, Bracciali non dimostrò certo di avere meno frecce. I dardi, ahilui, andavano appuntiti, diretti, e il nostro eroe non trovò mai né una struttura, né un istitutore in grado di assisterlo degnamente. Addirittura fu cacciato dal Centro di Cesenatico, diretto da un tipo che l’aveva in gran dispetto, quel mediocre coach di Tomas Smid. Vennero poi, a catena, una quantità di guai, e tra questi una pubalgia che sottrasse non meno di due stagioni al campione annunciato. Scivolato, via via, fuori dal grande tennis, finito spesso ad arrancare nei tornei satelliti, lui che Cino Marchese aveva pronosticato, quanto meno, nei primi venti. Dopo aver visto Bracciali controllare, se non proprio dominare, un tennista che ha pur sempre sconfitto Agassi, vien davvero da rammaricarsi che i responsabili mai avessero offerto a un simile talento i mezzi per realizzarsi. […]» (Gianni Clerici, ”la Repubblica” 5/3/2005).