Giovanni Paolo II, Memoria e identità. Conversazioni a cavallo dei millenni (Rizzoli, pagine 234, 16 euro), è uscito in libreria il 23 febbraio con una tiratura iniziale di 330 mila copie (già pronta una ristampa di 30 mila) e traduzioni nelle principali , 4 marzo 2005
Tornare a san Tommaso. Per non farsi risucchiare dal vuoto delle ideologie post-illuministe, che hanno rifiutato «la nozione di natura umana come ”dato reale”» in luogo di un «’prodotto del pensiero” liberamente formato e liberamente mutabile a seconda delle circostanze», il Papa chiede un’inversione di rotta: «Se vogliamo parlare in modo sensato del bene e del male, dobbiamo tornare a san Tommaso d’Aquino [l’autore più citato nel libro, ndr], cioè alla filosofia dell’essere
Tornare a san Tommaso. Per non farsi risucchiare dal vuoto delle ideologie post-illuministe, che hanno rifiutato «la nozione di natura umana come ”dato reale”» in luogo di un «’prodotto del pensiero” liberamente formato e liberamente mutabile a seconda delle circostanze», il Papa chiede un’inversione di rotta: «Se vogliamo parlare in modo sensato del bene e del male, dobbiamo tornare a san Tommaso d’Aquino [l’autore più citato nel libro, ndr], cioè alla filosofia dell’essere. Con il metodo fenomenologico, ad esempio, si possono esaminare esperienze come quella della moralità, della religione o anche dell’essere uomo, traendone un arricchimento significativo della nostra conoscenza. Non si può però dimenticare che tutte queste analisi, in modo implicito, presuppongono la realtà dell’essere uomo, cioè di un essere creato, e anche la realtà dell’Essere assoluto. Se non si parte da simili presupposti ”realisti”, si finisce per muoversi nel vuoto».