Questo sito utilizza cookies tecnici (propri e di terze parti) come anche cookie di profilazione (di terze parti) sia per proprie necessità funzionali, sia per inviarti messaggi pubblicitari in linea con tue preferenze. Per saperne di più o per negare il consenso all'uso dei cookie di profilazione clicca qui. Scorrendo questa pagina, cliccando su un link o proseguendo la navigazione in altra maniera, acconsenti all'uso dei cookie Ok, accetto

 2005  marzo 04 Venerdì calendario

Si Deus est, unde malum? (Se Dio c’è, da dove viene il male?). Il Papa torna a porsi la domanda della teodicea sullo sfondo del Novecento, «il ”teatro” in cui sono entrati in scena determinati processi storici, e ideologici, che si sono mossi nella direzione della grande ”eruzione” del male», ma anche «lo scenario del loro superamento»

Si Deus est, unde malum? (Se Dio c’è, da dove viene il male?). Il Papa torna a porsi la domanda della teodicea sullo sfondo del Novecento, «il ”teatro” in cui sono entrati in scena determinati processi storici, e ideologici, che si sono mossi nella direzione della grande ”eruzione” del male», ma anche «lo scenario del loro superamento». Ma le «ideologie del male», nazismo e comunismo, «sono profondamente radicate nella storia del pensiero filosofico europeo». La frattura con la tradizione cristiana risale al cogito, ergo sum di Cartesio che ribalta la filosofia dell’esse: «Dopo Cartesio, la filosofia diventa una scienza del puro pensiero: tutto ciò che è esse - sia il mondo creato sia il Creatore - rimane nel campo del cogito, come contenuto della coscienza umana. La filosofia si occupa degli esseri in quanto contenuti della coscienza, e non in quanto esistenti fuori di essa». L’illuminismo è il punto di arrivo di questa deriva col suo «rifiuto di Cristo e, in particolare, del suo mistero pasquale - della croce e della risurrezione». Di conseguenza, l’uomo rimane solo: «Solo come creatore della propria storia e della propria civiltà; solo come colui che decide di ciò che è buono e di ciò che è cattivo, come colui che esisterebbe ed opererebbe etsi Deus non daretur - anche se Dio non ci fosse». Ma «se l’uomo può decidere da solo, senza Dio, ciò che è buono e ciò che è cattivo, egli può anche disporre che un gruppo di uomini debba essere annientato».