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 2005  marzo 04 Venerdì calendario

Stern Edouard

• Parigi (Francia) 18 ottobre 1954, Ginevra (Svizzera) 1 marzo 2005 (assassinato a colpi di pistola dall’amante Cecile Brossard sul finire di un gioco erotico sadomaso). Banchiere. Discendente di una dinastia di banchieri che risale al diciannovesimo secolo. A 22 anni prende il posto del padre, Antonio, alla guida della banca Stern, sull’orlo del fallimento. Banchiere di genio, riesce a vendere per due volte a prezzi record la banca di famiglia. Nel 1983 sposa la figlia di Michel David Weill, l’uomo che controlla la Banca Lazard, e ne diventa il delfino. Ma nel 1997 rompe con il suocero e crea un suo fondo a Ginevra. «[...] Rampollo di una ricca famiglia ebrea, ma anche self made man. Il jet privato, ma pure l’appartamento in un quartiere borghese, lontano dalle ville dei ricchi di Ginevra. Uomo sgradevole e odioso, nelle definizioni dei colleghi; al tempo stesso seducente, brillante, pieno di un talento e di una vivacità che però non sa dosare. Stern è uno che si brucia. Gioca in banca come a poker. cintura nera di judo, ama la caccia e in casa tiene una collezione di armi. Un uomo impaziente, soggetto a raptus di collera. Litiga con il padre e lo estromette dalla banca di famiglia. Litiga con il suocero (Michel David Weill) e abbandona la banca Lazard. Dopo una lunga serie di picchi e capitomboli, mal sopportato dagli ambienti finanziari francesi, nel ’97 si trasferisce a Ginevra. Nel ’98 crea la Irr, che secondo la stampa svizzera, gestisce 600 milioni di euro in diversi fondi di investimento. Allo stesso indirizzo e numero di telefono della Irr risultano altre 4 società, non ufficialmente intestate a lui. E poi c’è Dombes Sa, che opera nel settore immobiliare. Proprio il genere di affari che Stern stava conducendo all’Est [...]» (Alessandra Coppola, ”La Stampa” 4/3/2005). «Esponente del gotha finanziario mondiale, sia per nascita - era discendente di una famiglia di grandi banchieri ebrei arrivati in Francia dopo la Rivoluzione - che per riuscita personale […] era stato per un momento - dal `92 al `97 - il delfino del suocero Michel David-Weill, padrone della banca Lazard, un’istituzione finanziaria nata nel 1848. In precedenza, a soli 22 anni, aveva sottratto al padre, Antoine Stern, il controllo della banca di famiglia, creando una frattura durata quindici anni e risanata soltanto sul letto di morte del genitore. […] era considerato un cow boy della finanza, erede di una grande fortuna e al tempo stesso un uomo che amava dire che si era fatto da sè, che andava avanti a colpi di scena, ”senza fede né legge” […] amministrava una società finanziaria di sua proprietà, la Real Returns […] c’è chi parla di investimenti in Russia e in Europa dell’est, che avrebbero sfiorato troppo da vicino gli ambienti mafiosi e dove avrebbe perso molti soldi. Del resto, Stern era un mago dell’elusione fiscale, giocando con società finanziarie con sede legale nei paradisi fiscali, dal Lussemburgo alle isole Cayman. In Francia, gli ultimi investimenti noti di Edouard Stern sono nella società ottica Grand Optical o in quella chimica Rhodia. Ma c’è chi evoca anche una vita privata molto agitata, tra exploits sportivi e conquiste femminili. Era separato dalla moglie, Béatrice David-Weill, secondogenita del patron di Lazard, con cui si era sposato nell’83 e dai cui aveva avuto tre figli. […] La vita da romanzo di Edouard Stern mette in scena tutta una rete di relazioni nelle ”200 famiglie” che contano in Francia e nella finanza mondiale. Ultimamente, si era impantanato in una serie di cause giudiziarie contro grandi nomi dell’economia francese: aveva denunciato Jean-Marie Messier, ex presidente di Vivendi […] era un giocatore della finanza, che amava i colpi di scena e le imprese rapide, che non aveva tempo per gli investimenti a lungo termine. Cintura nera di judo, amante di tutti i lussi, era però anche amico di artisti e scrittori, amava Rimbaud e Dumas. Era nato il 18 ottobre del ”54, da un padre grande banchiere e da una madre parente della dinastia dei Servan-Schreiber (a cui appartiene Jean-Jacques, tra i fondatori del settimanale L’Express e del quotidiano economico Les Echos, ex ministro autore di un libro che ha fatto molto parlare in Francia nel `67, Le défi américain). Anche il padre amava il lusso e le imprese azzardate, al punto che la banca Stern sfiora il fallimento a metà degli anni `70. A soli 22 anni, Edouard prende il suo destino in mano e porta via con un colpo di mano la gestione della banca di famiglia al padre Antoine. Il metodo è da filibustiere: si allea con il direttore generale della banca, François Cariès, per realizzare il putsch contro il padre, che non lo perdonerà mai, se non sul letto di morte. Negli anni `80, si allea con uomini vicini alla politica. Uomo di potere, seduce nell’éntourage di Mitterrand, soprattutto tra personaggi del potere socialista caduti in disgrazia. Si allea con uomini d’affari […] Philippe Jaffré, per esempio, ex direttore del Tesoro diventato uno tra gli alti dirigenti di società più pagati di Francia, che è stato anche presidente di Elf, viene reclutato da Stern per dirigere la banca salvata dal fallimento. Poi sarà la volta di Jean Peyrelevade, altro grande dirigente di società, che era stato direttore di gabinetto del primo ministro socialista Pierre Mauroy. Ma questi personaggi, promossi in seguito a un destino importante nelle alte sfere della gestione dell’economia francese, non bastano per radicare Edouard Stern nella banca di famiglia. Con un colpo di testa, nell’85, il giovane affarista vende l’eredità a dei libanesi. Ma solo per fondare un’altra banca, con lo stesso nome - Stern - che lancerà in raids più o meno riusciti per poi disfarsene, come nel primo caso: ma questa volta a favore della Societé des banques suisses. In soli quattro anni Edouard Stern, tra raid e vendite, accumula una fortuna valutata allora, nell’88, a 1,75 miliardi di franchi. Da qualche anno, dall’83, Edouard Stern era sposato con una delle figlie del banchiere Michel David-Weill, alla testa di un’altra potenza finanziaria internazionale, la banca Lazard. Il suocero gli propone di entrare nella società, Edouard Stern tergiversa fino al ”92. Il cow boy della finanza resterà pochi anni a boulevard Haussmann, sede della Lazard: solo fino al ”97, anno in cui viene fatto fuori dal suocero, che non sopporta le sue sfide e i suoi metodi, giudicati ”da filibustiere” negli ambienti dell’alta finanza francese. Lui non aveva sopportato l’entrata nel consiglio di amministrazione di Anne Lauvergeon, ex vice-segretaria generale del presidente Mitterand (e ora alla testa di Areva, il nucleare francese). Edouard Stern viaggia tra Parigi, Ginevra e New York ed è negli Stati uniti che trova i maggiori consensi, e che i suoi metodi sbrigativi vengono più apprezzati. Sono anche gli anni della finanza facile, della mondializzazione che sembra permettere ogni colpo. Sono anni in cui la finanza francese è scossa dagli assalti della globalizzazione, che Edouard Stern cerca di sfruttare al meglio per i propri interessi immediati, senza costruire nulla di duraturo. Ma è l’aria dei tempi. Per farlo abbandonare Lazard, la vecchia istituzione sborsa 500 milioni di franchi, che andranno a finanziare un fondo di investimenti, l’Irr, gestito da Stern. Il banchiere si specializza nella mediazione d’affari. Diventa una potenza, al punto che è lui, da solo, che tratta per la banca Hsbc, la seconda del mondo, l’acquisizione del Crédit Commercial de France. All’inizio del nuovo secolo, continua l’attività di mediazione, negozia per l’Oréal (accordo con Nestlé in Gesparal). Entra nel consiglio di amministrazione della società chimica Rodhia, ma i suoi metodi non convincono e nell’aprile del 2003 viene fatto fuori anche da qui. […]» (Anna Maria Merlo, ”il manifesto” 4/3/2005).