Questo sito utilizza cookies tecnici (propri e di terze parti) come anche cookie di profilazione (di terze parti) sia per proprie necessità funzionali, sia per inviarti messaggi pubblicitari in linea con tue preferenze. Per saperne di più o per negare il consenso all'uso dei cookie di profilazione clicca qui. Scorrendo questa pagina, cliccando su un link o proseguendo la navigazione in altra maniera, acconsenti all'uso dei cookie Ok, accetto

 2005  marzo 04 Venerdì calendario

OཿLEARY Michael

O’LEARY Michael Cork County (Irlanda) 20 marzo 1961. Imprenditore. Fondatore di Ryanair • «[...] ex analista finanziario settore tasse della irlandese Kpmg, ex patron di una catena di chioschi, alimentari e giornali aperti sette giorni su sette: ”In Irlanda non ci aveva pensato ancora nessuno”. Ex turista fulminato sulla via di Los Angeles dopo aver provato un volo a basso costo con la compagnia americana Southwest: ”E perché non provare pure in Europa?”. Riuscirci è stato quasi facile, con un calcolo al millimetro: via le spese superflue, via le bevande gratis, via gli uffici, si prenota tutto via Internet. [...]» (’La Stampa” 4/3/2005) • «[...] è un tipo tosto, anzi è un provocatore nato. [...] una fortuna di 300 milioni di sterline, in parte grazie al 4 per cento di azioni della Ryanair, è un fiscalista, che prima ancora di essere il figlio di un imprenditore educato nei migliori collegi irlandesi ha fatto della guerra ai regolatori la sua missione di vita, e siamo certi che si farebbe trucidare pur di poter continuare a sfrondare costi liberamente. Soprattutto viene considerato un magnifico bifolco, un cafone fiero di sé, fautore del trash creativo e senza complessi. Con questi metodi – oltre ad aver contribuito alla lenta, progressiva e importante liberalizzazione delle rotte – è però riuscito a far crescere il traffico aereo di nove milioni di passeggeri l’anno, facendo passare Ryanair dai 5.000 viaggiatori che nel 1985 venivano trasportati tra Londra e Dublino da un solo aeretto così piccolo che i membri dell’equipaggio non potevano essere più alti di 1 metro e 60, agli oltre 60 milioni di oggi che viaggiano con 200 aerei su 150 rotte europee. Così, quando Pilita Clark gli ha proposto di scegliere un ristorante dove mettere in scena una delle famose ”Colazione con” che il sabato deliziano i lettori del Financial Times, O’Leary si è limitato a offrirle un’orrenda ciambella incommestibile, da consumare al tavolo del suo ufficetto all’aeroporto di Dublino, fra mucchi di carta straccia e moquette lisa. Lui s’era procurato un’insalata di pollo rancida, tutto contento di risparmiare tempo e danaro e dell’esempio da fornire al suo staff, che – potendo usare Internet a fini personali solo tra le 13.05 e le 13.55 – passava la pausa pranzo incollato alla scrivania, senza poter nemmeno ricaricare il telefonino, per non lucrare sulla bolletta aziendale. Poi, al momento del caffé, volendo certamente essere galante, le ha detto: ”Ho dimenticato di fartelo pagare, così me ne devi uno”» (Marina Valensise, ”Il Foglio” 30/12/2009).