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 2005  marzo 04 Venerdì calendario

VENEZIANO

VENEZIANO Gabriele Firenze 7 settembre 1942. Fisico • «Un fisico teorico [...] di rinomanza internazionale, [...] laureatosi in fisica all’Università di Firenze, è stato professore al Massachusetts Institute of Technology, poi all’Istituto Weizmann in Israele, e infine direttore della divisione di fisica teorica al Cern ( Centro Europeo per le Ricerche Nucleari) a Ginevra. Nel 2004 ha ottenuto il prestigioso Premio Dannie Heineman dell’American Physical Society, in concomitanza con il cosiddetto ventennale della teoria delle stringhe, del quale ha parlato perfino il New York Times [...] Non è molto soddisfatto dell’articolo apparso sul New York Times (dove pur lo si nomina con grande rilievo). ”Per chi sappia un po’ la storia delle stringhe c’è un’evidente anacronia. Si parla della mia intuizione che sta all’inizio della teoria, ma questo inizio non risale a 20 ma bensì a 36 anni fa. Il problema è che gli americani tendono a scordarsi quella ’preistoria’ e a fare iniziare tutto da un lavoro, sia pure importante, del 1984 di Michael Green e John Schwarz”. [...] Si dice che [...] sia arrivato alla teoria delle stringhe ”per caso”. E’ proprio vero? ”Da un lato è vero che, quando nel 1968 pubblicai il mio lavoro, non volevo descrivere le interazioni gravitazionali, nè tanto meno sapevo che stavo descrivendo matematicamente una collisione fra stringhe, ma non si può assolutamente dire che la scoperta è stata casuale. Infatti quello che cercavo di descrivere con la mia formula era la fisica del mondo nucleare. Oggi sappiamo che all’interno dei nuclei, dei protoni e dei neutroni, vi sono particelle più elementari, i quark. E si sa pure che i quark sono legati fra di loro da forze così intense che non possiamo separarli gli uni dagli altri. Quando si cerca in tutti i modi di farlo con una collisione ad alta energia si forma invece una corda elastica (una stringa appunto) che li tiene uniti. Ecco perché, studiando la fisica nucleare sono atterrato nel 1968, senza saperlo, ma non per caso, sulla teoria delle stringhe”. La [...] cattedra al Collège de France ha un titolo significativo e piuttosto sorprendente ”Particelle elementari, gravitazione e cosmologia”. [...] ”Studiare le particelle elementari significa indagare la natura ai suoi livelli più microscopici, all’interno degli stessi nuclei atomici, mentre gravitazione e cosmologia riguardano fenomeni su scale non solo macroscopiche ma addirittura enormi. Il legame fra microscopico e macroscopico è dovuto all’espansione dell’universo: guardare lontano nello spazio equivale a guardare lontano nel tempo ( dato che la luce impiega del tempo a pervenirci da stelle lontane) cioè quando l’universo era molto caldo e denso. Ora, un universo caldo e denso significa alte energie in piccole regioni dello spazio e questo è proprio il campo di cui si occupa la fisica delle particelle elementari [...]» (Massimo Piattelli Palmarini, ”Corriere della Sera” 20/2/2005).