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 2005  gennaio 24 Lunedì calendario

Scotti Vincenzo

• Napoli 16 settembre 1933. Politico. Sottosegretario agli Esteri nel Berlusconi IV (prima delle elezioni si schierò col Movimento per l’Autonomina di Raffaele Lombardo, nel gennaio 2010 ne fu espulso). Laureato in Giurisprudenza. Proveniente dall’Azione cattolica italiana, milita nella Democrazia cristiana, nella quale ricopre l’incarico di vice segretario politico dal 1984 al 1989. Ricopre diversi incarichi di governo: nel III Governo Andreotti è Sottosegretario al bilancio e programmazione economica; sempre con Andreotti dal 1978 al 1979 è Ministro del lavoro e della previdenza sociale e riconfermato con il I Governo Cossiga; è poi alle politiche comunitarie nel II Governo Cossiga e nel Governo Forlani. Successivamente, è Ministro dei beni culturali e ambientali con Spadolini e nuovamente Ministro del lavoro e della previdenza sociale con Fanfani. Nel I Governo Craxi, è Ministro senza portafoglio per la protezione civile; si dimette da questo incarico il 26 marzo 1984. Nel VI Governo Andreotti sostituisce al Ministero dell’interno l’on. Gava, dimessosi per ragioni di salute il 15 ottobre 1990. Viene poi riconfermato nell’incarico nel VII Governo Andreotti. Ministro degli affari esteri nel I Governo Amato, si dimette dal 28 luglio 1992, in relazione alla nuova linea adottata dalla Dc circa la dichiarata incompatibilità tra il mandato parlamentare e l’incarico di ministro • «[...] Di lui, che a diciotto anni incrociò Umberto Eco tra i giovani dell’Azione cattolica [...] e seguì le orme di Giulio Pastore alla Cisl [...] Francesco Cossiga parla come di ”un ragazzo prodigio”. [...] Sull’intelligenza politica dell’ex sindaco di Napoli, non aveva dubbi neppure il sanguigno Franco Evangelisti. Sì, proprio il braccio destro di Andreotti, che l’aveva ribattezzato il ”Tarzan” dello scudocrociato. Per la sua abilità, e spregiudicatezza, di saltare da una corrente dc all’altra. [...]» (Fernando Proietti, ”Corriere della Sera” 24/1/2005). «’Dicevo a Forlani: qui casca tutto. Sbuffava: ”Esagerato!’ Anche Craxi mi diceva così: ”Esagerato!’ E invece... ”. [...] Gliel’ha riconosciuto anche Francesco Cossiga nella prefazione a Un irregolare nel Palazzo, il suo diario: ”Vincenzo Scotti fu, grazie anche all’azione informativa della polizia ed all’analisi compiuta da Vincenzo Parisi e dai suoi uomini il primo che comprese che stava per scatenarsi la bufera di ”Mani pulite’ e che vi era il pericolo che si tentasse, come poi accadde!, un vero e proprio ”golpe istituzionale’ per via giudiziaria contro la prima Repubblica. Che ne fu infatti travolta”. Accompagnato per decenni dal bollino di ”enfant prodige”, miracolosamente [...] già ministro dei Beni Culturali, del Lavoro, della Protezione civile, dei rapporti comunitari, degli Interni e infine degli Esteri [...] anni d’oro in cui riusciva a raccogliere 219mila voti di preferenza (’Fui terzo in tutta l’Italia: mi superarono solo Andreotti e Berlinguer”) [...] Non gli piace questa Seconda Repubblica ”nata da un equivoco: la grande illusione che nel 1992 fece pensare che la società civile, fosse lì, pronta a fornire un ricambio alla classe dirigente spazzata via dalle inchieste della magistratura appoggiate dalle televisioni di Fininvest. Anche il mio amico Bettino ne era stato convinto, per un po’. Lui pensava di poter stare lì, fermo, a predicare la Grande Riforma e ad aspettare che l’Italia gli cascasse in mano. Aspettava di fare il botto nel 1992. E invece il botto lo fece la Lega”. [...] antico nomignolo di ”Tarzan” che in tempi lontani gli fu affibbiato da Carlo Donat Cattin per la straordinaria capacità di saltare da una corrente all’altra e attaccarsi alla prima liana che passa. [...] Innamorato di John Fitzgerald Kennedy, della musica classica e del Settecento, fa oggi il docente alla Link Campus University of Malta, gemmata dall’Università statale di Malta: ”Una cosa seria. Siamo severissimi, viviamo solo con le rette degli studenti, siamo così attrezzati da avere affittato un satellite per mettere insieme, nella stessa ”aula’, diciamo così, un professore in cattedra a New York e uno studente che vuol sentirlo e vive, per esempio, a Belgrado”. Riacquistata la verginità giudiziaria, pare avere riscoperto il piacere di bacchettare gli altri: ”C’è qualcuno che ricorda perché venne fatto dimettere da ministro Antonio Bisaglia? Perché un nipote (un nipote) aveva un’agenzia di assicurazioni. Conflitto d’interessi! Dite voi: e non c’è da rimpiangere, quella nostra stagione troppo spesso liquidata frettolosamente?”» (Gian Antonio Stella, ”Corriere della Sera” 26/3/2006).