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 2005  gennaio 05 Mercoledì calendario

DAL BOSCO Roberto

DAL BOSCO Roberto Marmirolo (Mantova) 1976. Il muratore che in piazza Navona il 31 dicembre 2004 tirò il cavalletto della macchina fotografica in testa a Berlusconi. «[...] ”Capita a tutti di fare una stupidaggine. Io l’ho fatta grossa [...] Quando mi sono trovato al carcere di Roma, chiuso in cella, mi sono detto: ma che cosa accidenti ho fatto, cosa sono andato a fare”. [...] Bravo ragazzo, e gran lavoratore: ”Uno capace di portare sottobraccio due sacchi di cemento da cinquanta chili”, testimonia Ernesto, idraulico. Uno che se vuole, ”alza due persone”. Forzuto, ma a vederlo sembra un bonaccione. ”Non volevo fargli del male. Non ho lanciato il cavalletto, l´ho solo allungato. Mi sono anche stupito di avergli fatto del male, e mi dispiace. Posso non essere d’accordo con lui, ma avergli fatto del male mi dispiace”. E poi racconta quel che ricorda [...]: ”Ero con quattro amiche, avevo anche bevuto un po’. Era l’ultimo dell´anno, può capitare. Piazza Navona era l´ultima piazza da vedere nel nostro giro turistico”. E compare Berlusconi. ”Le mie amiche erano davanti ad alcune bancarelle, mentre io ero vicino alla fontana. A un certo punto ho visto arrivare Berlusconi. La prima cosa che volevo fare era dargli una ’pacchetta’ sulla pelata. Non volevo certo fargli del male”. E siccome il presidente era lontano, ha allungato il treppiede che teneva in mano: ”Così, invece di dargli la pacchetta con la mano, gliel’ho data col treppiede. A questo punto sono stato bloccato. Non sono un violento, era una cosa scherzosa”. Ha parole di apprezzamento per quelli che l´hanno bloccato e steso per terra: ”Sono stati molto professionali, dalla scorta alla Digos, tutti molto corretti con me”. [...] Il collettivo ”Mantova Antagonista” ha espresso solidarietà con un documento, chiamandolo con il soprannome Ernest visto che è un patito del Che: ”Vogliamo esprimere la nostra solidarietà al compagno Ernest, amico e fratello di tante battaglie, da Genova alla storica occupazione di Sparafucile, passando per i grandi cortei della pace e i più piccoli presidii della nostra città”. Onore al merito: «Un grandissimo compagno, oltre che una persona buona come il pane e sempre disponibile a dare una mano alla causa. Un ragazzo che non ha mai fatto male a una mosca”. A lui, Dal Bosco, non è che tutto questo incrocio di insulti e solidarietà faccia poi tanto piacere: ”A destra mi hanno definito un delinquente, e hanno perfino parlato di colpo di Stato: sciocchezze”. A sinistra, c´è chi scrive al sito Indymedia urlando di entusiasmo (Maria Cristina: ”Sono stata a Trastevere e su una finestra c’era la scritta illuminata: viva i muratori mantovani”). «Indymedia - dice Dal Bosco - è un ottimo sito di controinformazione. Spesso si trovano notizie non pubblicate altrove. Ma non trovo giusta la strumentalizzazione che mi ha visto protagonista [...] L’unico merito che ho avuto è stato quello di aver fatto sparire per due giorni le Lecciso dalla televisione...”» (f. r., ”la Repubblica” 3/1/2004).