Varie, 22 novembre 2004
Tags : Viktor Orban
Orban Viktor
• Szekesfehervar (Ungheria) 31 maggio 1963. Politico. Dal 2010 (e già dal 1998 al 2002) premier ungherese. Laurea in diritto nel 1981 a Budapest, ha studiato anche all’Università di Oxford. Nel 1988 è entrato in politica fondando la Fidesz, Federazione dei Giovani Democratici • «[...] nazionalconservatore [...] ammiratore di Putin, Lukashenko e Berlusconi, autocrate che sfida il mondo [...]» (Andrea Tarquini, “la Repubblica” 31/12/2011) • «[...] da campione del dissenso liberale ai tempi del regime comunista ha progressivamente cambiato pelle, mostrando una forte vocazione autoritaria. Tornato al potere [...] sulla spinta di un trionfale 54%dei voti che gli ha assicurato la maggioranza dei due terzi in Parlamento [...] ha innescato quella che lui definisce la “vera rivoluzione” ungherese, ma che i suoi critici attaccano come una pericolosa “oscillazione tra democrazia e dittatura” o “democratura” nello slogan reso celebre dallo scrittore György Konrád. Concretamente, Orbán ha modificato la Costituzione in senso centralista, limitando i poteri della Corte suprema sulle questioni finanziarie, ha nazionalizzato i fondi pensione facendoli confluire nelle casse statali, abolito l’autorità indipendente che aveva potere di controllo sul bilancio dello Stato. Sul fronte populista, concessione alle spinte xenofobe che hanno dato forza al partito di estrema destra Jobbik, Orbán ha dato la cittadinanza automatica a tutti gli ungheresi Oltrefrontiera, creando tensioni con la Slovacchia, e ha sposato una linea del pugno di ferro contro la minoranza rom, mettendo in allarme la Commissione di Bruxelles. [...] A loro difesa, Orbán e i ministri del Fidesz invocano con qualche ragione la difficilissima situazione economica del Paese, ereditata dai socialisti, che in otto anni al potere si erano distinti soprattutto per una corruzione diffusa: nel 2008 l’Ungheria aveva rischiato la bancarotta (fu salvata da un prestito di 20 miliardi di euro del Fondo monetario) [...]» (Paolo Valentino, “Corriere della Sera” 22/12/2010) • «Il 27 febbraio 2001, l’allora primo ministro ungherese Viktor Orban rinviò da martedì a venerdì il consiglio dei ministri che si teneva ogni settimana. Aveva un impegno che non poteva in alcun modo disdire. Doveva raggiungere la sua squadra di calcio, il Felcsut, un piccolo centro a 35 chilometri da Budapest, impegnata in un ritiro in Croazia, a Porec, per preparare la ripresa del campionato. E non parlava da presidente, come avrebbe fatto il suo grande amico Silvio Berlusconi, legato a lui dall’amore per il calcio e della militanza nel Partito popolare europeo, ma da calciatore. A tre anni e mezzo di distanza, Orban ha perso la carica politica ma non gli scarpini con i tacchetti. Continua a giocare da centrocampista nel Felcsut [...] terza divisione ungherese [...] ex premier — in carica dal 1998 al 2002, alla guida del partito che lui stesso fondò nel 1988, la Federazione dei Giovani Democratici, sintetizzata in ungherese in Fidesz [...] ha sempre coniugato brillantemente studi (laurea in diritto, studi in Inghilterra, lavoro per la Fondazione George Soros) e pratica sportiva. È stato lui a volere una squadra di “politici ungheresi”, a lanciare la sfida ai colleghi inglesi e a batterli per 2-0 risultando il migliore in campo. Una lezione ai presunti maestri del calcio, in nome della tradizione danubiana. Una passione folle. Tanto che, quando Silvio Berlusconi lo invitò a Milanello per un allenamento con i rossoneri, Orban disse con entusiasmo quasi infantile che era stato il giorno più bello della sua vita. [...]» (Luca Valdiserri, “Corriere della Sera” 22/11/2004).